La nuova vita di Zdenek Zeman è in Svizzera, dove allena il Lugano. Bisognerebbe entrare nella testa e nel cuore di questo profeta del 4-3-3, per capire perché a 68 anni, è emigrato oltre confine e si è rimesso in discussione. «Mi piace stare in campo».
Come si trova in Svizzera? «Sto bene. Sapevo che vi sarebbero stati dei problemi perché la squadra è stata promossa dopo tredici anni. Mi piacciono le cose difficili, ecco perché ho fatto questa scelta. C’è tanto da lavorare, però in un ambiente tranquillo, dove non vi sono intrusioni dall’esterno».
Perché in Italia ce ne sono? «Penso che lei conosca il calcio italiano».
È vero che erano arrivate altre proposte, anche dall’Italia, dopo quella del Lugano. «Posso dire che io rispetto la parola data e il presidente di quella società, un abruzzese che vive da quarant’anni in Svizzera, mi aveva contattato da tempo».
Le manca il calcio italiano? «Lo seguo, perché lo commento alla Domenica Sportiva, ma non mi manca. Ho conosciuto un’altra realtà dove è possibile lavorare senza intrusioni e senza pressioni».
E allora, da opinionista, che pensa di questo campionato con quattro squadre al vertice -Fiorentina, Inter, Roma e Napoli e con la Juve, dominatrice nelle ultime quattro stagioni, più dietro? «Il campionato dice questo al momento: è una situazione che potrebbe modificarsi, c’è tempo fino alla fine».
Come spiega questa novità, cosa è successo? «È successo che tante squadre sentono di potercela fare quest’anno e hanno uno stimolo in più».
Tratto da Il Mattino