Doppio colpo a gennaio e l’ opera è completa

I nomi di Rugani e Soriano restano attuali


La scorsa estate una parola, più di tutte le altre, veniva accostata alla scelta fatta dal Napoli con Maurizio Sarri: coraggio. A distanza di qualche mese, sarebbe più corretto parlare di lungimiranza in considerazione dei risultati – parziali, ma evidentemente importanti – ottenuti dagli azzurri finora. L’inizio di un cammino che potrebbe regalare grandi soddisfazioni, a patto di non sbagliare le prossime mosse. Calciomercato invernale compreso.

COSA HA FUNZIONATO E COSA NO – Poco o nulla nelle prime tre giornate. Praticamente tutto dalla sera della svolta, un giovedì sera di Europa League come tanti: è giusto considerare la sfida con il Brugge l’alba del vero Napoli di Sarri, liberatosi da insicurezze ed equivoci tattici.

L’esperimento del 4-3-1-2 tanto caro al tecnico toscano – più per i risultati ottenuti a Empoli che per rigida preclusione ad altri sistemi di gioco – è durato il giro di tre partite e due punti, quelli racimolati con Sassuolo, Sampdoria ed Empoli tra lo sconforto generale e nefaste previsioni.

Il passaggio al 4-3-3, subito sostenuto dai risultati, ha ridato alla squadra fiducia e certezze smarrite. Nella fase offensiva, più che in quella difensiva. Perchè davanti ognuno è tornato al proprio posto, con evidenti benefici in zona goal. La crescita della difesa, invece, necessitava soltanto di tempo per affinare meccanismi e movimenti.

Dalla partita della svolta, tra campionato e coppa, il Napoli ha inanellato numeri impressionanti. In 13 partite, 11 vittorie e due pareggi, con la bellezza di 33 goal fatti all’attivo e soltanto tre reti subite (contro Juventus, Fiorentina e Midtjylland, tutte ininfluenti). Nessuno ha fatto meglio in Italia nello stesso lasso di tempo.

Statistiche che raccontano di una squadra lanciatissima, in salute sia nella testa che nelle gambe. Situazione apparentemente ideale che rischia di portare il Napoli stesso fuori strada: l’errore più grande che si possa commettere è pensare che a gennaio non ci sia bisogno di intervenire.

Il calcio asfissiante di Sarri (difesa sempre alta e pressing sulla trequarti avversaria) prima o poi presenterà il conto sul piano atletico, soprattutto nei ruoli in cui il Napoli è più scoperto. Si finirà per dover ricorrere più spesso al turnover, anche in campionato. E il ruolo della panchina diventerà fondamentale.

Fonte: goal.com

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