Lega Pro, il sogno della Casertana continua

Casertana, chi sei? Una piccola vestita da grande, così come dalle dichiarazione caute e all’insegna della parola chiave “salvezza”, o una grande che ha preferito partire a fari spenti, mettersi alla prova e far parlare semplicemente il campo. Se è ancora presto per tracciare un bilancio, di contro dieci giornate sono sufficienti per fermarsi un attimo a guadare numeri e possibili previsioni. Il primo posto con due lunghezze di vantaggio sul Foggia va preso con le molle. Con gli equilibri che regnano in questo campionato, basta poco veder stravolta la classifica con evidenti ripercussioni sull’umore di un’intera piazza. Giusto, quindi, trarre spunti utili per continuare il lavoro su cui si sta concentrando Romaniello. I cinque gol subiti in dieci giornate sono indicativi di un’organizzazione di gioco che poggia sui pilastri dell’equilibrio. Numeri che fanno riflettere in considerazione del fatto che la Casertana è una delle squadre più spregiudicate del campionato e con una mentalità ben definita: pressione alta, intensità di manovra e sempre la voglia di buttarsi nella metà campo avversaria, guardando ben oltre il risultato. Insomma un’intraprendenza che di solito non va a braccetto con la solidità difensiva.
L’ECCEZIONE. I rossoblù restano l’eccezione. Un piacevole strappo alla regola frutto del lavoro del tecnico Romaniello e dello spirito di sacrificio di tutti. Emblematica la posizione di Mangiacasale, da sempre esterno offensivo e a Caserta diventato un prezioso jolly “tutta fascia” per il dinamico modulo. Il tecnico ha visto premiata la sua onestà intellettuale. A dieci giorni dall’inizio del campionato, infatti, decise di rivedere il sistema di gioco su cui aveva tanto lavorato in ritiro. Via il 4-3-3, poco concreto e troppo macchinoso, spazio al 3-5-2 che permette di esaltare le doti di un centrocampo mai così eterogeneo e dare spazio ai tre centrali Rainone, Murolo e Idda, già lo scorso anno tra i migliori reparti della Lega Pro. Il prossimo step è senza dubbio il miglioramento delle percentuali realizzative. Enorme la mole di occasioni prodotta ogni partita, ma non sempre i campani sono riusciti a capitalizzare quanto creato. Insomma ci sono ulteriori margini di miglioramento dietro l’angolo. Ora che il vestito da capolista sembra sempre più calzare a pennello sulla Casertana, è giunto il momento di spazzare via gli ultimi dubbi.
LA PROVA DEL NOVE. E proprio una trasferta come quella di Agrigento rappresenta una tappa quanto mai fondamentale. Un risultato positivo darebbe ulteriori certezze ai falchetti circa la propria vera identità, ma soprattutto permetterebbe alla squadra di Romaniello di affrontare il turno successivo con la Lupa Castelli con la possibilità di rinsaldare la propria posizione di classifica, anche alla luce degli altri scontri in programma. Tappe che anticiperanno il grande scontro del 30 novembre in casa del Foggia. Insomma le prossime giornate diranno qualcosa di più. Non è certo un caso se il presidente Corvino prima, e Romaniello ieri alla ripresa degli allenamenti, hanno per la prima volta sottolineato: «Concentriamoci sulle sfide che restano in questo girone di andata. Affrontiamole tutte per avere un quadro ancora più chiaro». Quel «pensiamo a raggiungere la salvezza quanto prima», ha lasciato posto a parole che lasciano la porta aperta a qualcosa di più grande.

Corriere dello Sport

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