Il sostegno come al solito non è mancato: in circa 30 mila hanno riempito lo stadio, nonostante l’orario insolito per una partita di
campionato. Con un ospite d’eccezione, il cardinale Crescenzio Sepe, vescovo di Napoli. D’altronde, i tifosi non rivedranno il Napoli al San Paolo prima del 30 novembre, quando nel posticipo del lunedì la squadra di Sarri affronterà l’Inter per chiudere la 14esima giornata della Serie A. La sosta per le nazionali, infatti, fermerà il campionato per due settimane e al rientro gli azzurri dovranno affrontare il Verona. Inoltre, ci poteva essere la possibilità di arrivare a fine partita da capolista, almeno per poche ore prima di vedere la Fiorentina a Marassi.Insomma, una partita che in pochi si sarebbero persi. Le vittorie di Inter e Roma, però, in due partite ostiche (rispettivamente contro Torino e Lazio, ndr), hanno fatto sì che le distanze fra le squadre in cima alla classifica rimanessero invariate.Ad ogni modo, è un canto incessante quello che ha accompagnato la squadra, di tutti i presenti al San Paolo. L’urlo dei tifosi ha spinto il Napoli verso la ricerca di un vantaggio che nel primo tempo non arriva, anche perché con giusto motivo, gli azzurri possono recriminare un calcio di rigore, per un fallo di Danilo su Allan. Una chiamata mancata che, ovviamente, ha suscitato l’ira dei tifosi azzurri, che hanno fischiato Domenico Celi, il direttore di gara, all’intervallo.Il Napoli si riversa subito in attacco nella ripresa e gli spettatori rispondono caricando la squadra. Il sostegno dimostrato porta al
risultato sperato, quando proprio Gonzalo Higuain trova il solito gol da fuoriclasse, facendo esplodere un San Paolo che non aspettava altro che una prodezza dell’argentino. Ed è proprio al Pipita che lo stadio tributa i soliti applausi con tanto di coro: ancora una volta, le fortune della squadra passano per i piedi dell’attaccante, che ormai non fallisce più nessun appuntamento. Il Napoli, dunque, saluta il suo pubblico nel modo migliore.
Fonte: Il Roma