Approfondimento attacco – Alla ricerca di un aggettivo

Gonzalo Higuain. Quando i suoi piedi concretizzano ciò che il Napoli disegna e crea nel corso dei novanta minuti il Napoli di colpo si trasforma in irresistibile e bello, tecnico e cinico, in una parola, vincente. Tre punti d’oro regalati da una magia di Higuain che legittima un vantaggio ampiamente giustificato da ben dieci occasioni da goal degli azzurri contro una buona Udinese che sceglie il duello individuale in ogni zona del campo come uno strumento d’argine per le manovre azzurre. Avvolgente e sfortunato il Napoli nella doppia partita di Callejon che è sfortunato in più di un’occasione e che risulta nello stesso tempo l’uomo in più in ogni zona del campo dove la densità conta quanto la tecnica. Esce tra gli applausi lo spagnolo. Meritatissimi. Bene anche se meno preciso del solito Insigne che raccoglie le giocate e cerca sempre il compagno di turno al limite senza trovare la fortuna che merita. Completa il reparto Higuain. Non ci sono parole per l’attuale capocannoniere azzurro. Forza, condizione atletica invidiabile e capacità di leggere i movimenti dei compagni e giocare con e per la squadra fanno di Gonzalo ad oggi l’uomo che fa la differenza tra un Napoli che merita ed un Napoli che vince. Gonzalo è la differenza che c’è tra un Napoli che comanda il gioco ed un Napoli che concretizza. La differenza tra il buon proposito di andare a rete e la rete stessa. Higuain è il ponte che collega un Napoli da champions ad un Napoli che vuole arrivare in vetta. L’attacco è il risultato della spettacolarizzazione di una squadra che ormai conosce a memoria se stessa e sa andare oltre i propri limiti partita dopo partita anche contro avversari che fanno dell’uno contro uno l’unico tentativo di portare a casa un risultato insperato. Partita particolare per Hamsik che mai molla e tra le linee si inventa una partita che scombussola l’Udinese tutto e lo lavora fino al punto di disorientarlo. Le statistiche della settimana parlano di un Napoli con un attacco secondo in europa solo al Bayern. Numeri da brividi se si contestualizzano ad una squadra che sa lavorare di profondità e di ampiezza e soprattutto che sa aspettare con pazienza anche quando ogni varco si chiude. Il Napoli è figlio del gioco e quindi il suo attacco è figlio di una filosofia che costruendosi e consolidandosi giorno dopo giorno. Uno zero per il Napoli che vale platino e forse anche di più di qualche cinque a zero precedente. Sognare non è vietato.

A cura di Alessandro Tullio

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