Salernitana, tanta rabbia dopo gli errori arbitrali

Salernitana infuriata per l’ennesima direzione arbitrale a senso unico. Il rigore non dato da Candussio per il fallo di Porcari su Milinkovic, poi ammonito per simulazione, e di contro la mancata ammonizione di Maniero nella ripresa per aver invocato un rigore che non c’era (l’ex catanese è caduto da solo in area avversaria) sintetizzano quella difformità di giudizio che la Salernitana contesta da settimane. A far arrabbiare dirigenti e calciatori bastano anche le 42 ammonizioni fin qui comminate ai granata, comprese quelle che hanno determinato le cinque espulsioni in dodici partite. Troppe, anche per una squadra che possa eventualmente essere considerata cattiva e fallosa. E non è il caso della Salernitana, che a Bari aveva nell’undici base quattro giocatori molto giovani (Strakosha, Empereur, Odjer e Milinkovic) e che ha provato a fare la partita senza temere un avversario sulla carta più forte.
SILENZIO. Sul club granata è calato il silenzio. Già venerdì sera nessun tesserato della Salernitana aveva commentato la partita, neppure Vincenzo Torrente. Una decisione presa dal diesse Fabiani già durante l’intervallo del match alla luce della mancata concessione del rigore. E ieri bocche cucite anche da parte di Lotito, Mezzaroma e dello stesso Fabiani. «Non rilascio dichiarazioni», precisa Lotito al telefono. «Non parlo», ribadisce Marco Mezzaroma. «Non ho niente da dire», aggiunge il direttore sportivo Fabiani. Ed invece la sensazione è che di cose da dire ne avrebbero tante i proprietari ed i dirigenti della Salernitana. La squadra è in crescita sul piano del gioco, ma i risultati non arrivano. E se è vero che in difesa si continuano a commettere errori imperdonabili, pur con l’attenuante dei tanti infortuni, è altrettanto vero che la mancanza di serenità determinata anche dalle decisioni arbitrali sfavorevoli può giocare brutti scherzi a chiunque. Da ieri è zona play out.
EPISODI. Ma cosa direbbero, se decidessero di parlare, Lotito e Mezzaroma? Su Facebook, venerdì sera, Mezzaroma ha scritto: «Rigore nettissimo non concesso e addirittura due ammonizioni: oltre al danno la beffa, complimenti». Un commento amaro e sarcastico che non lascia spazio a dubbi: l’amarezza per questi episodi sfavorevoli è enorme. Già qualche settimana fa proprio al Corriere dello Sport il co-patron della Salernitana aveva detto di essere pronto a far sentire la voce del club nelle sedi opportune e che stava valutando se preparare anche una sorta di dossier. Perché la storia è vecchia. Per quanto i riguarda i rigori, ad esempio, la Salernitana ne ha invocato uno su Bovo a Pescara alla quarta giornata, si è arrabbiata tantissimo per la mancata concessione del penalty a Crotone per un fallo clamoroso ai danni di Pestrin (6ª giornata), ha protestato per un fallo di mano di Scognamiglio in area (7ª giornata) e per quello di Del Prete sulla punizione di Gabionetta (11ª giornata). E poi ci sono i falli di Caputo su Strakosha in occasione del gol dell’Entella, la gamba tesa di Ciano su Empereur nella circostanza del pari del Cesena all’Arechi, quel fallo di Coda, che nessuno ha visto, per il quale Gabionetta è stato fermato mentre era tutto solo dinanzi al portiere del Lanciano al novantunesimo.
La squadra sta beneficiando di due giorni di riposo. Riprenderà domani pomeriggio al Volpe per preparare la gara interna di domenica col Novara.

Corriere dello Sport

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