Il suo allenatore lo aveva denunciato, Lorenzo Insigne non ne aveva, invece, mai parlato, ma, una volta postagli la domanda, non si nasconde e esprime il suo pensiero, o meglio, le sue sensazioni in merito: «Le botte che ricevo al ginocchio operato? Non penso che siano frutto del caso, non voglio far polemica perché ora è passato, ma non penso che quelli che ho ricevuto nelle ultime settimane siano stati tre falli casuali». Il numero 24 azzurro, poi, archivia definitivamente il discorso sulla sua rabbia: «Ho già chiesto scusa ai compagni e a Sarri, così come in questa partita ho chiesto scusa ai tifosi allo stadio applaudendoli». Sul ruolo, poi «Ho sempre giocato esterno sinistro nel 4-3-3: con Sarri sto facendo bene, m’impegno al massimo ovunque devo giocare. Io oppure Mertens a destra? Ripeto, gioco dove vuole il mister: a sinistra o a destra non ci sono problemi, l’importante è dare il meglio per la squadra». Non ha segnato contro il Midtylland ma ha ispirato i primi due gol azzurri. «Abbiamo fatto una grande partita di squadra, siamo stati uniti fino alla fine senza subire gol e se continuiamo così possiamo arrivare fino in fondo. Segno più gol? Non giocavo in questo ruolo da ormai tre anni, con questo modulo mi sto esprimendo meglio e vengo aiutato anche in fase realizzativa. L’anno scorso con Benitez sono cresciuto molto in fase difensiva». Il paragone tra i due allenatori. «Benitez e Sarri sono due allenatori diversi, adottano due moduli diversi. Sarri ci sta insegnando tanto e ci chiede di tenere la palla, ci trasmette la sua grinta e la sua fame, e noi cercheremo di seguirlo fino alla fine». L’attaccante napoletano parla degli obiettivi e di Gabbiadini. «Speriamo di arrivare il più lontano possibile in Europa cercando di fare meglio dell’anno scorso. Anche chi gioca di meno sta dimostrando di meritare il posto da titolare. Gabbiadini? È un bravo ragazzo e sta lavorando tanto, questo è importante perché siamo un grande gruppo. Ora la partita contro l’Udinese non sarà da sottovalutare». Scherza su Reina. «Chi gli insegna il napoletano? Lui ha tanti amici a Napoli che gli danno lezioni…» E sul Napoli di Maradona. «L’ho visto in video ed era un grande Napoli, noi dobbiamo rimanere con i piedi per terra perché siamo ancora a zero». Lo si legge su Il Mattino
La Redazione