Il comandate dell’epoca é Achille Lauro, e subito cominciò ad applicare le sue cure al malato azzurro. Perché il Napoli in quel tempo era malato. Decise che da parte sua non ci fossero più spese folli e si strinse la cinghia. Cosí la campagna del Napoli si ridusse solo all’acquisto della mezz’ala Biagi. Un giocatore di classe, ma che da solo ma che da solo non poteva far risalire una squadra che orami aveva perso lo smalto dei tempi d’oro. Lauro ingaggiò come nuovo mister il signor Mattea. Nello spogliatoio continuavano le liti e i piccoli litigi e Mattea non era in grado di tenere a bada una squadra cosí difficile. Quindi anche quell’anno il Napoli continuò la discesa verso il basso, ma che fortunatamente si fermò alle soglie della zone retrocessione. Dopo cinque partite, nessuna vittoria. Il riscatto doveva arrivare contro il Genoa, ma anche stavolta i giocatori tradirono i tifosi. La squadra non aveva concetrazione e molti giocatori non avevano più stimoli. In questo momento i tifosi erano molto arrabbiati e dalle tribune volava di tutto: bottiglie, sacchetti, orologi, caramelle.. Era un Napoli senza grinta. Il girone di andata si concluse con solo 12 punti all’attivo, e lo stesso bottino conquistarono al ritorno. I punti che li salvarono dalla B furono solo 3!
a cura di Soraya Gioia Marino
Riproduzione riservata