Di recente si era auspicato un po’ di equilibrio nella formulazione di giudizi sul cammino della squadra azzurra. Ebbene, il pareggio a reti inviolate tra Genoa e Napoli ha scatenato una serie di critiche alla squadra di Sarri, dal cui carro sono scese un bel po’ di quelle persone che fino a ieri lo idolatravano. Come prendere lo 0 a 0 di Genova? Gli inglesi si chiederebbero: glass empty or half full? Insomma, il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Premesso che il pareggio, su un campo difficile e contro un avversario di certo non facile è arrivato dopo cinque vittorie consecutive e guardando oltre il risultato, la squadra azzurra ha dato una ulteriore dimostrazione di grande forza, ribattendo colpo su colpo al ritmo forsennato dei padroni di casa e costruendo 7/8 palle gol nitide. A volte, la dea bendata gioca proprio dei brutti scherzi e a Genova sembra aver voluto voltare le spalle al ciuccio. Nessuna polemica sul rigore (l’ennesimo!) non concesso agli azzurri: gli arbitri, come i calciatori, possono sbagliare ma chi di dovere fa bene a protestare ai piani alti del palazzo. Tuttavia, il fatto che agli azzurri non sia stato ancora concesso alcun penalty, nonostante la grossa mole di gioco prodotta in area avversaria, stride con il comportamento che la classe arbitrale sta riservando alle squadre di testa. Tornando a parlare di calcio giocato, è da considerarsi più che positiva la prestazione della squadra di Sarri, che conferma ancora una volta la grandissima tenuta difensiva. Parafrasando il grande Pepe Reina, se Perin, portiere genoano, è stato eletto migliore in campo mentre il suo omologo azzurro non para nemmeno più, la dice lunga sulla grande prova di forza che anche a Genova, il Napoli ha saputo offrire. Questo strano torneo, ma in fondo normale dopo troppi anni di stucchevoli egemonie a strisce, dice che nel gruppone di testa ci sono quattro squadre in appena due punti, mentre Milan e Juventus stanno risalendo la china. Chi si sente invincibile per essere (…momentaneamente…) tornato in testa alla classifica e si autoproclama squadra dell’anno per presunte doti morali dello spogliatoio che altri non possiedono, potrebbe scivolare al quarto posto già al turno successivo. Un campionato senza un solo padrone è, per forza di cose, un torneo bello ed avvincente e sarà così fino al termine della stagione. Nelle pieghe di questa situazione, il Napoli sta dimostrando di potersi ritagliare un ruolo da protagonista, grazie alla forza delle idee e con tanto lavoro sul campo. Qualcosa da sistemare, tuttavia, c’è nello spogliatoio azzurro. Se il caso (…o presunto tale…) tra Insigne e Mertens sembra essere rientrato a suon di pizzette e sorrisi, quello che stona con il clima generale della squadra è l’atteggiamento di Gabbiadini e, soprattutto, del suo procuratore. Se è sacrosanta la volontà di ogni calciatore di giocare il più possibile, anche per mettersi in evidenza in chiave Euro 2016, si capisce meno la polemica che da qualche settimana il bomber azzurro sta montando, per mano del suo procuratore. Se l’ego di Gabbiadini viene prima dei risultati della squadra, fa bene a farlo presente e decidere di comune accordo con la dirigenza del Napoli la strada migliore per entrambi. Nel mentre, pensasse a sfruttare al meglio le opportunità che mister Sarri decide di concedergli, così da mettere in difficoltà il tecnico nel decidere la formazione. Con i musi lunghi non si arriva da nessuna parte e la sacralità dello spogliatoio viene prima di qualsiasi altra cosa. Facesse due chiacchiere con Andrea Carnevale, riserva di lusso del Napoli di Maradona, per schiarirsi un po’ le idee. Archiviato il pareggio di Marassi ed alleggerito il carro di mister Sarri da voltagabbana e banderuole, la testa deve essere concentrata esclusivamente sul prossimo impegno degli azzurri. Un impegno europeo, che vedrà i danesi del Midtjylland ospiti del Napoli per la quarta giornata del girone D di Europa League. Vista l’ottima situazione in Europa, mister Sarri potrà far rifiatare alcuni dei titolari in vista dell’impegno di domenica prossima con l’Udinese. Al tempo stesso, coloro che non hanno giocato molto finora potranno accumulare minutaggio. Una nuova prestazione positiva darebbe seguito al cammino fin qui ottimo della squadra azzurra e metterebbe a tacere i criticoni, risvegliatisi dopo il pareggio di Marassi.
Riccardo Muni