Tredici risultati utili di fila tra campionato ed Europa League, quattordici sfide casalinghe in campo internazionale senza sconfitte: la continuità non fa certamente difetto al Napoli di Maurizio Sarri, che deve però dire grazie anche a Rafa Benitez per aver ricevuto in eredità un bottino di tutto rispetto nelle sfide europee a Fuorigrotta (10 vittorie e 3 pareggi per il tecnico spagnolo, ultimo ko contro il Viktoria Plzen nell’era Mazzarri).
ULTIMO SFORZO – Evidentemente, le notti europee fanno bene al Napoli visto che è stata la partita con il Bruges a far svoltare la stagione. Sarri ha colto il primo successo sulla panchina azzurra contro i belgi, dopo aver trovato a fatica l’antidoto alle sconfitte (con i pareggi contro Samp ed Empoli seguiti al tonfo di Reggio Emilia con il Sassuolo). Nove vittorie e quattro pareggi la dicono lunga sulla capacità del Napoli di essere sempre sul pezzo, sia con i titolari, sia con le riserve. Certo, il ritmo con il quale si sono succedute le partite negli ultimi due mesi è stato frenetico, ma adesso resta da compiere un ultimo sforzo prima della sosta per consolidare l’ottimo rendimento di questo periodo: battere in rapida successione il Midtjylland e l’Udinese approfittando del sostegno del San Paolo.
DESTINI INCROCIATI – Vincendo domani il Napoli manderebbe in archivio la qualificazione ai sedicesimi di Europa League, per di più con la certezza aritmetica di essere testa di serie nei sorteggi in quanto prima classificata nel proprio girone, e si farebbe
un bel regalo anche in prospettiva campionato. I due discorsi, infatti, sono strettamente connessi tra loro poiché rendere una formalità le gare di ritorno con Bruges e Legia Varsavia è fondamentale per far tirare il fiato a chi ne avrà bisogno. L’Europa League è già stata «appaltata» alle seconde linee, ma da qui in avanti è fisiologico che servirà il contributo di tutti in campionato per tenere il passo delle dirette concorrenti per i primi posti. Fermo restando che a gennaio arriveranno un paio di rinforzi, sfide come quella con i danesi possono allargare il novero dei titolari. Non a caso, chi come David Lopez ha sempre giocato titolare in Europa League poi si è ritagliato il suo spazio anche in Serie A. Lo spagnolo è un po’ il simbolo del «Napoli 2», quello che ha meno qualità ma più fisicità grazie alla stazza dei vari Chiriches, Maggio, Gabbiadini ed El Kaddouri. Domani toccherà a loro, ma anche a Gabriel e forse a Strinic e Chalobah. Non a Mertens, vittima di un risentimento ai flessori ed in dubbio anche per domenica. Al belga, spesso, manca continuità. A cura di Gianluca Monti (GdS)