Sono passate solo due giornate di campionato di serie B femminile, bilanci ovviamente non se ne possono fare, ma l’impressione è che sarà un campionato equilibrato e ricco di colpi di scena. Tra le candidate alla promozione in serie A, oltre Roma e Carpisa, anche il Chieti femminile vuole dire la sua. Ilnapolionline.com ha intervistato il difensore della compagine abruzzese Daniela Di Bari sul momento della squadra e sul movimento femminile.
Domenica scorsa il Chieti ha vinto a Napoli per 4-1, soddisfatta della prestazioni delle abruzzesi, oppure vedi ampi margini di miglioramento nella squadra? “Il Chieti ha margini di crescita. Le partite finora giocate dicono poco. Sicuramente una squadra che vuole vincere deve essere con la testa in campo fino alla fine della partita, nessun buco nero. Ne sapremo di più quando ci misureremo con squadre di pari livello, solo allora avrò un quadro preciso sul nostro reale valore”.
Nel vostro girone D del campionato cadetto c’è tanto equilibrio e compagini interessanti, chi squadra dovrete temere in maniera particolare? “La squadra più pericolosa resta la Roma. Lo era già l’anno scorso lo sarà di più quest’anno perché si è rinforzata e non vuole perdere un’altra possibilità di centrare la promozione in serie A. Anche la Carpisa è tra le candidate alla promozione. Non credo che ci sia una squadra come l’Acese che possa prendere il largo, c’è più equilibrio e la lotta sarà intensa fino alla fine”.
Ci sono molte attaccanti o elementi che possono fare la differenza come Volpi, Moraca, Vukcevic, Vittoria Ciccarelli e Fiengo, cosa pensi di queste calciatrici dal punto di vista tecnico? “Volpi è un centrocampista ma tra le più forti di questo campionato. Vuckcevic fa la differenza insieme con Martinovic e Mariani, il Chieti è super coperto in attacco. Fiengo è sempre da temere. Su Giusy Moraca vorrei dire che è molto giovane, ma un attaccante davvero interessante e che farà bene anche quest’anno”.
Vorrei un tuo parere sul movimento femminile in generale. “Il movimento ha iniziato un cammino. Abbiamo ottenuto alcune cose ma restiamo lontani dagli obiettivi finali. L’importante però che davvero si stia muovendo qualcosa. Forse piccoli passi che però permetteranno di andare avanti e uscire dalla stasi in cui si versava. Quello di cui ha bisogno il calcio femminile è attenzione. Il lavoro è molto complesso e non si può pensare di ottenere tutto e subito. È una battaglia lunga che ha anche a che fare con la discriminazione e non solo. Come sempre noi donne quando lottiamo non molliamo mai fino all’ultimo centimetro. Se riuscissimo a portare avanti il progetto di un calcio riconosciuto fino ad ottenere il professionismo o qualcosa che garantista chi gioca per lavoro, avremo vinto su più campi non solo nell’ambito sportivo”.
Domenica giocherete in casa contro il Nebrodi, che gara prevedi contro le siciliane? “La prossima in casa, contro la Femminile Nebrodi, sarà la prima partita che disputiamo al campo Comunale di Chieti, prima vera partita in casa quindi. È un campionato che non ci lascia scampo, se vogliamo vincere, ogni partita sarà quella che dovrà confermare la leadership della categoria”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco