Al Maschio Angioino il pallone si prende la scena e De Laurentiis spazia…Dalla scugnizzeria «Ma non è così semplice fare campi di calcio. Io sono andato a Soccavo, a Scampia, ma esistono problemi, aste a cifre non idonee. Quanto al San Paolo e a Fuorigrotta, vorrei vede un quartiere vivo; ho fatto un’offerta, che vale solo per i lavori basilari. Magari un giorno, che so, potrei anche stancarmi è ritirarla. Qui ci sono leggi che non funzionano e allora andiamo da Renzi. E comunque quello è un cesso e continuo a chiamarlo cesso»; ad Higuain e alla sua incoronazione: «Lui e Cavani sono diversi ma starebbero bene assieme. El Pipita è unico, uno dei quattro più forti al mondo; con il Matador si è vissuto uno splendido triennio ma mi trovo meglio adesso. Io adoro la mamma ed il papà di Gonzalo e spero di conoscere presto suo fratello che sta in America. E comunque questo è il più bel Napoli che ho avuto, anche se pure quello di Mazzarri si lasciava apprezzare molto». Poi c’è Sarri…«La cotta per lui me la sono presa nel momento in cui m’ha detto che stava per andare a Milano e ci ha ripensato quando l’ho chiamato. Mi disse che era nato a Bagnoli, dove vado a correre e penso che sto respirando le fetenzie dell’amianto. Quanto al contratto: c’è un’opzione, che può essere esercitata entro il termine stabilito. E posso decidere di aggiungere un bonus, ma questi sono fatti miei». Poi, si aggrovoglia su se stesso, ma continua: «Lo adoro, è un personaggio eduardiano. Questo Napoli diverte, è brillante e protetto. Vogliono giocare tutti e quando non possono si incavolano. Il 4-3-3 l’ha utilizzato lui, l’ha fatto in passato e anche in ritiro. E comunque, su questa storia del sistema di gioco, nella quale sono stato tirato in ballo, mi rompo le scatole e dico: jatevenne». Lo si legge su Il Corriere dello Sport
La Redazione