De Laurentiis è rimasto davvero a bocca aperta, stupito. Quasi imbarazzato. Il prato del San Paolo, costato centinaia di migliaia di euro tra zolle ordinate e manutenzione ordinaria, mercoledì sera era in condizioni assai approssimative. Erano tante, troppe, le zone marroni. Segnale che c’è qualcosa che non va. Di sicuro, non è più quel terreno di gioco a «cinque stelle» che in molti temevano potesse essere danneggiato dai concerti estivi. Quello che non è riuscito a provocare il temutissimo palco di Vasco Rossi e quello di Jovanotti (con l’esercito di fans a passeggio per il terreno di gioco) è riuscito a fare una contaminazione di vermi. Probabilmente dei lombrichi. Secondo Sarri, il peggio sarebbe già alle spalle. Nel senso che, nonostante il colore verde, nella gara con la Fiorentina il prato stava peggio. Due sere fa, invece,sempre secondo il giudizio dell’allenatore del Napoli, nonostante il verde sia scomparso in più punti del campo, con grandi macchie di terreno, le condizioni del terreno di gioco erano migliorate. Il dirigente Formisano è chiaramente preoccupato. Ha già fronteggiato un’emergenza più o meno simile due anni fa, quando si parlò di un «inquinamento doloso» del terreno. Ora il campo del San Paolo potrebbe essere vittima di un fungo o di un batterio o di un parassita o persino di un verme. In ogni caso, il batterio avrebbe proliferato con grande e improvvisa rapidità. Castelli,l’agronomo consulente de lNapoli e della Lega, sarà a Napoli a inizio della prossima settimana per affrontare l’emergenza. Secondo l’ agronomo tutto si risolverà a breve. Tratto da Il Mattino