Il Napoli comincia a provarci gusto, forse inizia a crederci per davvero (?) e vince anche contro il Palermo di Beppe Iachini, reduce dalla buona partita casalinga con l’Inter. Gli azzurri portano a casa i tre punti, per la quinta volta consecutiva in campionato, grazie a due perle di abbagliante bellezza: la prima del Pipita Higuaìn, sempre più capocannoniere del campionato e la seconda di Mertens, subentrato nella ripresa al posto di Insigne. Il Napoli suona la quinta sinfonia con il più classico dei 2 a 0, una sinfonia che accende la festa del San Paolo. In realtà, il risultato va persino stretto ai ragazzi di mister Sarri poiché sia Sorrentino, portiere rosanero, che il palo per ben tre volte, evitano che il punteggio assuma i connotati della goleada. L’avversario più temibile per gli azzurri poteva essere la stanchezza, visti i tanti impegni ravvicinati e, difatti, la squadra di Sarri dosa bene le forze a disposizione macinando gioco ed aumentando il ritmo della partita lentamente ma costantemente, quasi come un diesel. Lo stesso tecnico di Figline Valdarno fa un paio di cambi rispetto all’undici titolare, lasciando rifiatare Koulibaly ed Allan, dando spazio a Chiriches e Lopez. Il risultato migliore è che non si è notata la differenza, aggiungendo, così, un nuovo tassello alla fase 2 del lavoro di Sarri, quella che prevede l’inserimento graduale delle seconde linee all’undici dei titolarissimi, in maniera da non penalizzare le prestazioni della squadra. Anche se, parlare di seconde linee o di rincalzi appare, in alcuni casi, abbastanza riduttivo, basti pensare ai vari Mertens, Gabbiadini, Valdifiori oltre agli stessi Chiriches e Lopez. L’attacco azzurro si conferma il punto di forza della squadra con ventuno gol segnati, di cui sedici nelle ultime sette giornate, da quando, cioè, si è adottato il 4-3-3. Se l’attacco funziona alla grande e Higuaìn giganteggia, la difesa fa registrare una nuova partita con la porta di Pepe Reina imbattuta. Degli otto gol subiti sino ad ora, sei sono stati incassati nelle prime tre partite di campionato e solo due nelle restanti sette, un trend che ha trasformato la difesa del Napoli da una delle peggiori, alla seconda migliore della serie A. Viene da sè che anche il centrocampo, composto dal giusto mix di quantità e qualità nel terzetto Allan-Jorginho-Hamsik, abbia contribuito non poco al raggiungimento di questi risultati, di questi numeri. Numeri importanti, che potrebbero voler significare qualcosa e che sicuramente avranno il loro peso a maggio prossimo. Tuttavia, per non voler bestemmiare (…vero mister?…), è giusto ricordare che si è ad appena un quarto della stagione e che i giochi saranno ancora tutti da fare. Se il sogno del colpaccio contro ogni pronostico, a fari spenti, si fa largo nella testa di ogni tifoso del ciuccio, sarà bene guardare una partita alla volta, evitando voli pindarici, suggestivi ma potenzialmente pericolosi…giudizio ed equilibrio insomma. A proposito di giudizi umorali, il gesto di Insigne, al momento del cambio, non è piaciuto a nessuno e questo è un dato certo. Tuttavia, passare dal designarlo quale erede della pesantissima diez a metterne in discussione l’umiltà e le doti morali…è da umorali! Non fosse altro che non più di mezz’ora prima, all’intervallo, alla domanda su quanto fosse rammaricato per il palo colpito nel primo tempo, il Magnifico poneva dinanzi a tutto la vittoria della squadra. A mente fredda, avrà senz’altro capito la portata del suo gesto e sia mister Sarri che i leader carismatici della squadra, con Pepe Reina in testa, lo avranno aiutato a riflettere e crescere…è anche così che si può maturare. Per il resto, un po di giudizio nei giudizi è necessario, in fondo non è sbagliato crescere, anche come tifoseria. Tornando al calcio giocato, la testa è alla partita di domenica prossima, a Marassi ospiti dei cugini genoani. Una nuova sfida difficile ed affascinante, in uno stadio che in fatto di passionalità e bolgia non ha niente da invidiare a nessuno. Una partita tosta che chiuderà la settimana del triplete di campionato e Maurizio Sarri, oltre a dover fare da pompiere con la piazza napoletana infiammata per le prestazioni della sua squadra del cuore, dovrà fare i conti con la stanchezza e con i tanti chilometri già percorsi da Hamsik & co. Bisognerà far leva sulla maturità del gruppo e le giocate dei suoi fuoriclasse, da Reina a Higuaìn, dovranno fare la differenza con gli avversari…chi ha vinto, in passato, ha sempre fatto così!
Riccardo Muni