Un regalo prima dell’addio, un cadeaux per riaggiornare la memoria. Victor Osimhen è il volto scudetto. Contro la Roma ha segnato i più bei gol dello scorso campionato, oggi avrà l’ultima occasione buona per ricordarsene, lasciando di sé un ricordo che sia adeguato al suo calcio. L’ultimo, all’andata, non gli appartiene. Il doppio giallo nel finale all’Olimpico, prima di Natale, amplificò le difficoltà collettive di una squadra che da allora ha fatto comunque fatica a rialzarsi. Scrive il Corriere dello Sport.
Calzona chiede al suo bomber di ricominciare a divertirsi.
Vorrebbe rivivere la notte di Sassuolo, quando fu tripletta, ma basterebbe ritrovare le sensazioni della scorsa stagione, chiusa con trentuno gol e il tricolore sul petto. Le voci sul futuro non si possono ignorare, il Psg è in pressing e la Premier League resta sullo sfondo, ma c’è un tempo per ogni cosa. Questi sono i giorni di una stagione da ricostruire, abbracciano speranze residue per tornare in Europa. Tutto passa per i gol.
Osimhen ne ha segnati appena tredici in campionato, quindici in stagione, ma perché si è fermato spesso. Ha saltato una decina di partite tra infortunio al bicipite femorale e la Coppa d’Africa. Da fine febbraio ha ritrovato continuità, sei gol in campionato, due nelle ultime tre. A Empoli è rimasto a digiuno come il Napoli. In stagione l’unica rete a una big è arrivata in Champions contro il Barcellona. L’unica volta in cui Osi è stato grande tra i grandi.