“Il problema più grave è non combattere. Il polso dello stato attuale è Di Lorenzo”
Su “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su “1 Station Radio”, è intervenuta Jolanda De Rienzo, giornalista e conduttrice di Sportitalia. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Cosa pensa della lotta intestina allo spogliatoio del Napoli?
“Ci mancava soltanto la lotta intestina… Credo fosse scontato che accadesse questo. Quando le cose vanno male, si cominciano a cercare i colpevoli, cominci a non sopportare più chi è al tuo fianco. Me lo aspettavo, anche se non in maniera così tragica. Credevo ci si potesse aggrappare a qualche spiraglio di luce. Il cambio Mazzarri-Calzona, però, è stato l’inizio della fine. C’è stato lo shock, Spalletti, poi lo shock Garcia. È arrivato Mazzarri che, con tutti i suoi difetti, era un tecnico che cercava soltanto di lavorare, senza scaricare le colpe su nessuno. Era innamorato di Napoli, ma avvilito nel non riuscire a trovare una soluzione. Calzona ha cercato di risolvere gli stessi problemi ma con troppa superficialità”
È fondamentale finire il campionato in modo dignitoso.
“Il problema è che nessuno ci crede più, in primis i giocatori. Il tecnico ha smesso di crederci da settimane. Vorrei essere ottimista, ma il problema più grave è che abbiamo a che fare con persone che non combattono. È una battaglia che loro non vedono propria. Se lo stesso Di Lorenzo non la vede sua, dove vogliamo andare? Stiamo parlando di un giocatore che abbiamo sempre elogiato per il suo legame con il progetto, per la sua diligenza”
Se fosse un calciatore azzurro, sentirebbe forte la necessità di scusarsi con una piazza che l’ha sempre sostenuta?
“Credo che l’impegno non basti sempre. Se la si pensa così, vuol dire che non si sono capiti i principi del calcio. Se, per cercare di raggiungere un obiettivo, anche con il massimo impegno, coinvolgo altre persone, al mancato raggiungimento sono tenuto a scusarmi con queste. Ci dovremmo chiedere perché non si sentono obbligati a chiedere scusa. Forse, è perché non sono dei vincenti. Il vincente non sia adagia sul successo, ma si mette in discussione ogni stagione, puntando alla vittoria. Un vincente, dopo una stagione come questa, chiede scusa ai tifosi. Mi chiedo come si faccia a non capire il valore delle persone che ti sostengono. Anche io, nel mio lavoro, sono sempre grata a chi mi segue, a chi mi sostiene”
Fonte: 1 Station Radio