A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Inter-Napoli

Approfondimento su Inter-Napoli

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L’Inter sta dominando sin dalla prima giornata questo campionato, meritando ampiamente di cucirsi lo scudetto sul petto.

 

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Si è giocata ieri sera alle 20:45 la gara tra l’ Inter e il Napoli, posticipo della 29^ giornata del campionato di serie A. Una sfida tra due formazioni deluse per l’eliminazione dagli ottavi di Champions, tuttavia con la grande differenza di rendimento in campionato. Una stagione che resta eccezionale per i ragazzi di Simone Inzaghi e INADEGUATA per i partenopei.

Ecco, di seguito, i principali spunti del match:

  • L’asse mediano: da inizio stagione la corsia di destra in fase difensiva ha più buche dell’asse mediano dopo l’allerta meteo. Non riesce a trovare lucidità soprattutto Di Lorenzo che paga puntualmente dazio con errori anche banali che sarebbero potuti costare davvero caro. Il tecnico alterna e dosa le forze a sinistra, ma sarebbe ora di far respirare anche il capitano. Serve a lui e serve alla squadra.

 

  • La solita ipocrisia: nella giornata in cui la serie A scende in campo contro il razzismo, il difensore centrale dell’Inter Acerbi avrebbe chiamato Juan Jesusnegro di merda”. Ovviamente nessuno ha sentito nulla, figurarsi l’arbitro. Stesso stadio in cui qualche anno fa Koulibaly ha dovuto fronteggiare l’ignoranza di una curva. In quella circostanza però il direttore di gara (il piccolo mazzoleni) fece anche di meglio, con l’espulsione del senegalese e il prolungamento della sua carriera. Fa sorridere che per i media il razzismo è solo quando quelle offese becere (e schifose) vengono rivolte a un calciatore “strisciato”. In tutti gli altri casi è goliardia…

 

  • La scarsa lettura: il Napoli interrompe una striscia di nove vittorie consecutive dell’Inter, portando a casa un punto che serve soprattutto per il morale. Tuttavia continua a non convincermi molto la gestione del tecnico Calzona. La squadra si fa trovare spesso scoperta in ripartenza, addirittura da calcio d’angolo a favore mancavano le coperture difensive. Il copione degli avversari è quasi sempre lo stesso: farsi aggredire dal basso per rilanciare e lasciare soli nell’uno contro uno i propri attaccanti coi difensori campani. Eppure sembra che solo Calzona non riesca a vedere questa giocata e a porvi rimedio. Non convincono neanche i cambi (minutaggio e posizione dei subentranti), quasi studiati a tavolino come uno scolaretto che si prepara il giorno prima per l’interrogazione. Di buono c’è il punto, non certamente il modo come sia arrivato.

 

  • Le “vigliacchiadi”: il 2024 e’ l’anno delle Olimpiadi (a Parigi). Eppure a Napoli sembra iniziata da qualche settimana tra i calciatori una nuova competizione: le Olimpiadi della vigliaccheria. A vincere la medaglia d’oro per distacco c’è Zielinski che, nonostante una tecnica pregiata, a causa della sua scarsa personalità non è mai diventato quel crack che molti immaginavano. Ma prima le sue ultime prestazioni timorose e poi il diniego ieri alla richiesta del tecnico di entrare in campo a gara in corso, certificano lo scarso professionista. Non sarò tenero neanche con Osimhen. La sua partenza anticipata per la coppa d’Africa, il permesso in Germania per motivi personali mentre il Napoli a Berlino si giocava una fetta di qualificazione europea e non solo. Il non sentirsela di giocare contro il Genoa al ritorno della manifestazione africana e il non utilizzo ieri contro l’Inter fanno arrabbiare tantissimo. Preservare il nigeriano per chi o per cosa? La stagione è quasi finita e non abbiamo nulla o nessuno da risparmiare. Sono finiti i tempi dell’occhio di riguardo…

A mente fredda e’ a cura di Marco Lepore

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