L’INTERVISTA – Bagni a Il Mattino: “I responsabili di questa stagione? Le scelte societarie. Ma prima di tutto il presidente De Laurentiis”

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L’ex giocatore del Napoli, Salvatore Bagni, ha parlato in un’intervista a Il Mattino.

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E adesso come si salva il campionato?
«Non ci sono molti modi: devi andare a vincere a Milano. Neanche un pari potrebbe bastare. Il calendario domenica non è favorevole a noi, al Napoli, come lo era invece nell’ultimo turno. Gli azzurri non hanno recuperato punti ed ora devono farlo sul campo della squadra più forte d’Italia che probabilmente è tra i primi tre top club d’Europa. Speriamo che basti il quinto posto».
Trenta punti a disposizione, il quinto posto a 4 lunghezze e tutte o quasi le concorrenti devono passare per il Maradona: c’è un po’ di luce in fondo al tunnel?
«La squadra è viva. Il Napoli è migliorato tantissimo, nonostante l’eliminazione ad opera del Barça. In campo ho visto un’altra squadra rispetto al passato».
In nove mesi però è stato dilapidato un patrimonio: subito fuori dai giochi scudetto, eliminati dalla Coppa Italia e da martedì fuori dalla Champions e di conseguenza anche dal Mondiale per club. C’è un responsabile di tutto questo?
«Le scelte societarie. Ma prima di tutto il presidente De Laurentiis. Sono amico del patron, ma la genesi parte da lui: del resto è lui che decide tutto ed avrà pensato che poteva risolvere anche quest’anno ogni cosa. Forse ha peccato un po’ di presunzione. Per non parlare della scelta di Garcia che è stata assolutamente negativa. E poi via via tutto il resto».
A cosa si riferisce?
«Le responsabilità si spostano. Il mercato di quest’anno è stato fallimentare rispetto al passato. Incassi 50 milioni dalla partenza di Kim e prendi tre giocatori che sono serviti a poco. Dendoncker ancora non l’ho visto, Lindstrom gioca con il contagocce, Traorè è reduce da un lungo periodo di stop, Ngonge si era infortunato… Bisognava fare operazioni più mirate a gennaio. Magari spendendo qualcosina di più per sopperire alle mancanze che avevi e che hai ancora. Per non parlare di altre scelte».
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