“CHAMPIONS PERCHE’ CREDERCI” – CdS Campania – “Ecco come arrivare ai 70 punti”
Il calcio dà e qualche volta toglie: e quando Napoli-Juventus è finita, diventa un esercizio pleonastico starsene lì a pensare allo sciagurato epilogo di Cagliari, a quei due punti perduti. La sorte, che a volte si distrae ed altre no, sa come ricompensare e alla fine, come dicono i saggi, i torti e i favori finiscono spesso per equilibrarsi. Il bar dello sport è sempre aperto, si girella dinnanzi al banco con la spensieratezza dei giovanotti: ma uno spogliatoio può essere diverso o anche no e nelle intimistiche riflessioni, quelle che non si rivelano neanche a se stesso dinnanzi ad uno specchio, il Napoli continua a sapere che gli sarà vietato abbandonarsi ai calcoli, perché come sempre sarà la somma ad azzerare le differenze. La Champions, quella certa, inattaccabile, dista gli otto punti che separano dal Bologna, una enormità guardandola dal basso, una possibilità ripensando ad Osi e a Kvara e, però anche, al «Maradona» di domenica sera, a quel vento che spirava alle spalle dei 54 mila, all’energia scatenata da uno stadio che ha ritrovato l’allegria smarrita: undici partite, sei in casa e cinque fuori, con gli scontri diretti che possono aiutare – eccome! – a ridurre la forbice ed a tagliare quello stato d’ansia, quasi di frustrazione, che si è avvertito dal 19 agosto a Frosinone.
A FUORIGROTTA… Nella palla di cuoio, tra le cose leggibili, ci sono il Torino (venerdì prossimo), poi l’Atalanta (alla vigilia di Pasqua, alle 12.30), il Frosinone (si vedrà quando, nel momento in cui verrà stilato il calendario degli anticipi e dei posticipi), ed in sequenza prima la Roma e poi il Bologna, che potranno dare un senso oppure demolirlo definitivamente all’ultima giornata con il Lecce.
..E FUORI… Ma in questo viaggio dell’anima, suggestivo e anche fantasioso, vanno poi infilate le tappe esterne, complicate oppure accessibili, che cominceranno al rientro da Barcellona a San Siro, con l’Inter (il 17 marzo) e proseguiranno poi a Monza, ad Empoli, a Udine e a Firenze, tra interpreti audaci di un calcio moderno e avversarie coinvolte nella terribile lotta per la sopravvivenza.
LA MEDIA. Sette punti in tre giornate di Calzona fanno una media punti (2,33) appagante e probabilmente sufficiente: il Napoli s’è svincolato da fastidiose logiche aritmetiche però è consapevole di non poterle ignorare, sa per esempio che non è più consentito sbagliare, e che la quota-Champions «garantita» sta ai 70 punti indicati da Allegri ma che possono bastarne 68, ai quali accedere continuando con questo passo.
Il destino, ovviamente, è però anche in altre mani – quelle del Bologna, della Roma, dell’Atalanta, della Fiorentina e pure dalla Lazio, che legittimamente ci crede – di questi 82 giorni in cui si riscrive la storia di un campionato, in parte quella del futuro: è tutto sintetizzato in otto vittorie e un pareggio. Per il miracolo bisogna attrezzarsi.
Fonte: CdS