A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus. Di seguito, un estratto dell’intervista:
Un Napoli in ripresa conquista il successo contro una Juventus in difficoltà dal punto di vista realizzativo.
“Non ho visto la partita, ma ho sentito i commenti, ho letto i giornali. Dazn mi ha cancellato l’abbonamento, chiedendomi di passare da un abbonamento ad un altro. Sentendo i giornalisti di Sky e, sia Bergomi che di Canio e Marchegiani, hanno detto quella che dovrebbe essere la verità. Ovvero, la Juventus ha giocato bene, ha fatto anche delle azioni importanti. Tuttavia, non ha fatto gol. Ha giocato bene particolarmente nel primo tempo, con meno efficacia nella ripresa.
Dopo il pareggio, però, c’è stato il rigore, parato dal portiere bianconero, mostrando una certa reattività. Peccato che i calciatori del Napoli siano scappati verso la porta mentre i giocatori della Juventus si sono fatti una dormita. Devo essere rammaricato per una sconfitta che è giusta, se non fai gol non vinci. Allo stesso tempo, però, sono preoccupato per il futuro della Juventus. La prossima gara ci sarà l’Atalanta, una squadra ostica e ben diretta dal proprio allenatore. Il secondo posto dei bianconeri, dunque, può essere già compromesso contro i bergamaschi. Soprattutto se la squadra di Allegri non dimostrerà determinazione”.
La Juventus ha lanciato tanti giovani, sia in stagione che contro il Napoli. È cambiato il credo di Allegri?
“Allegri si è assuefatto al detto ‘o mangi questa minestra o salti dalla finestra’. Alla Juventus soldi non ce ne sono più, la gestione di Andrea Agnelli ha comportato quasi un miliardo di perdite, novecento milioni da parte degli azionisti e i giocatori attuali giovano di un contratto ai limiti delle possibilità attuali del club. Adesso, dunque, è necessario lanciare dei giovani. Parliamo di giocatori di buon livello, che è stato necessario schierare anche viste le alternative. O si premiavano i giovani, o si giocava in dieci… È una cosa importante, dunque, anche se Allegri non aveva molte opzioni”.
Sostituire Nonge, dopo il fallo da rigore, non rischia di bruciare il ragazzo?
“Sicuramente non contribuisce a dargli coraggio. Saranno Allegri e lo staff a spiegargli il motivo della sostituzione. Credo che il tecnico l’abbia fatto per garantire uno stimolo alla squadra. È una cosa che si fa quando si ha bisogno di farla. Dopodiché si lavorerà sul ragazzo, cercando di farlo giocare nella prossima occasione, e cercando non ripetere l’errore commesso al Maradona”.
De Laurentiis ha deciso che i suoi tesserati non parleranno più con Dazn. È fattibile una simile decisione?
“Quello che fa De Laurentiis è lo stesso De Laurentiis che lo fa. Sappiamo che, a volte, sia una persona abbastanza vulcanica, che si fa prendere dalle passioni in dichiarazioni molto forti. Vedremo quel che succederà, potrebbe anche essere che prevalgano gli impegni contrattuali che lo costringano a parlare anche con Dazn. Il presidente è proprietario del club e, dunque, è responsabile delle buone cose che ha fatto e gestisce una società con un equilibrio di bilancio invidiabile. E’ così, i tifosi hanno il proprio presidente e saranno anche contenti di avercelo”.
De Laurentiis, in settimana, ha espresso la sua volontà di intraprendere le vie legali contro la Juventus per la partecipazione al Mondiale per club. Che idea si è fatto a riguardo?
“De Laurentiis ha ottimi avvocati che, a volte, l’hanno portato a vincere in dinamiche sfavorevoli. tuttavia, saranno i risultati che decideranno. Se ad andare al Mondiale per club sarà il Napoli, in virtù delle restanti gare europee, De Laurentiis non farà nulla. Diversamente, vedremo quali saranno gli sviluppi. Quella al Mondiale è una partecipazione di diritto. Ciò detto, mi sarebbe piaciuto vedere il video del presidente che manda a quel paese le telecamere, sto collezionando i suoi filmati, c’è anche quella foto in cui punta il dito e dice ‘tu sarai il mio prossimo allenatore!’.
De Laurentiis è fatto così e, ormai, è un uomo di calcio, non di cinema. Tutto il suo fatturato è relativo alla squadra. È anche un presidente che fa spettacolo, un primo attore. Lo dico con ironia. Ottimi rapporti con il patron azzurro? Se mi guarda mi sputa in un occhio!”