Giovanni D’Avino, ex fisioterapista del Napoli, parla di Calzona

Le sue parole sull'allenatore del Napoli con cui ha lavorato in passato

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A Radio CRC, nel corso della trasmissione Si Gonfia la Rete, è intervenuto Giovanni D’Avino, ex fisioterapista del Napoli che ha lavorato con Calzona: “Cosa ha dato Calzona al Napoli? Non è facile dirlo, ma chiaramente è riuscito ad incidere in tempi brevi sulla condizione mentale dei ragazzi. Avevo visto qualche sintomo di ripresa nella condizione atletica già con l’avvento di Mazzarri. Adesso stiamo vedendo anche un certo ordine tattico oltre alla condizione mentale. Il Napoli affronta le partite con una certa organizzazione di gioco e speriamo di continuare così. Adesso la palla passa ai giocatori oltre che all’allenatore nuovo. Perché quando fai un campionato mediocre e non dai quello che devi dare dopo aver vinto lo scudetto, le responsabilità te le devi prendere e devi dare il meglio. Se non giochi bene, il tuo valore tende a diminuire. È anche nell’interesse dei giocatori fare bene. Probabilmente c’è stato un ricompattarsi di tutta la squadra che ha capito si dovesse dare di più. A 48 ore da una sfida importante come quella col Barcellona non aveva la bacchetta magica Calzona. C’è bisogno di tempo anche se il tempo stringe e il fatto che il Napoli ha partite importanti perché i punti cominciano ad essere pesanti. La rosa del Napoli è attrezzata, può competere con tutte le squadre del campionato italiano e se migliora l’autostima può andare avanti anche in Champions League. Contro il Barcellona sarà una gara difficile, ma secondo me il Napoli ha le stesse possibilità del Barcellona di passare il turno. Bisogna andare avanti e crederci sempre anche alla qualificazione in Champions League. Credo che poi la scelta dell’allenatore era questa. C’erano allenatori che non potevano o non volevano venire per pochi mesi. Secondo me è stata la scelta più azzeccata da parte del presidente e penso che ancora una volta ci abbia visto giusto. Cosa vedo di diverso in Calzona rispetto a quando era vice di Sarri? Lo ricordo come una persona sempre applicata a livello tattico, conosce bene il calcio, parla poco e lavora molto. È una persona che vive il calcio in modo molto viscerale. So che dedica tutta la giornata al Napoli perché non c’è tempo di distrarsi. È uno che dedica anima e corpo al calcio, spero che possa regalarci grandi soddisfazioni insieme alla squadra“.

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