Il Napoli ai voti del CorrSport – “Di Lorenzo vola. Politano aiuta. Juan Jesus ok . Kvara incanta”

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Calzona 7 – E due. Due vittorie in due partite e la corsa alla zona Europa ricomincia. La vince con il gioco verticale e il coraggio, con la personalità di un Napoli ritrovato e con i cambi: Jack di cuori.

Factory della Comunicazione

Meret 6 
Primo tempo: comodo su tiro di Iling-Junior, poi graziato tre volte da Vlahovic (una dal palo, più che altro). Secondo tempo: chiude lo specchio a Dusan, ma Chiesa lo infila sul palo lontano.

Di Lorenzo 7 
Imperioso nella spinta: in discesa libera sulla destra, sovrapposizioni e tagli. E cross: 4, compresi quelli che generano il gol e il rigore. Un martello. Iling e Chiesa sono spine che a tratti graffiano anche lui.

Rrahmani 6 
Amnesia al 10’ su agguato volante di Vlahovic. E poi ancora, a difesa schierata, infilato con Jesus e salvato dal palo. Si occupa più spesso di Chiesa, che fa saltare il banco: soffre, ma non si sgretola mai. Esce per infortunio.

Ostigard (20’ st) 6  
Dentro nella fase più calda, ma lui è un norvegese di ghiaccio.

Juan Jesus 6,5 
Rigenerato dopo l’errore di Cagliari, ma il duello con Vlahovic è duro: Dusan è come l’angoscia però è impreciso. Tiene bene fino alla fine e salva nell’ultimo mischione.

Olivera 6 
Le prime due sono scene di panico: errori banali che innescano pericoli in area. Poi uno lo crea lui, di testa (Alex Sandro salva quasi sulla linea). Si occupa di Cambiaso e Weah e partecipa all’azione spingendo a sinistra e giocando dentro all’unisono con Kvara e Traore. Ma è molle sul tiro-gol di Chiesa.

Anguissa 6 
L’aggressione di Miretti gli crea qualche difficoltà e l’organizzazione difensiva degli avversari ne rallenta spesso gli spunti, ma l’azione offensiva e gli inserimenti non mancano.

Lobotka 6,5 
Prova a dare ritmo e ordine, ma la prima pressione di Chiesa e la marcatura di Locatelli lo costringono ad abbassare il baricentro. Però gioca con precisione, e ferocia. Un neo: Alcaraz lo beffa in uscita nell’azione del pari.

Traore 6 
Corre tanto, gioca dentro e si allarga da esterno fino al cross, coordinandosi con i soci del binario. Fa cose buone e meno ma arriva anche al tiro.

Zielinski (20’ st) 6  – Impatto di routine.

Politano 6,5 
Alex Sandro lo asfissia alto, ma la catena con Frank e Di Lorenzo funziona: non ha sempre l’agio di puntare, con i raddoppi di Iling, ma piazza cross e dialoga con intelligenza. E aiuta in fase difensiva.

Raspadori (20’ st) 7 
È ancora lui l’uomo della provvidenza, come ad aprile a Torino: entra, segna. Un fulmine di gioia che s’avventa sulla respinta.

Osimhen 6 
Con Bremer è una lotta. Notevole corpo a corpo, di forza e in velocità. Il leone resta nella tana ma si sa com’è, no? Basta uno spazio e lui si prende il rigore che poi si fa parare. L’incantesimo dei gol in serie di ferma alla quarta partita a quota 5.

Kvaratskhelia 7,5 
Calamita di spinte e calcioni, collezionista di cartellini: fa ammonire Vlahovic e Cambiaso, che lo segue come un’ombra con l’aiuto di Rugani. Lui, però, spesso si sdoppia in corsa tipo illusionista. È da mago del gioco del calcio, invece, la girata semi-acrobatica dell’1-0: batte di prima, al volo, in caduta. Alé, che colpo. E poi contro la Juve.  

Lindstrom (48’ st) sv 

 

Fonte: CdS

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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