Un bene che il Napoli sia la big d’Italia dai conti maggiormente in salute. I tifosi, però, si sarebbero aspettati delle uscite economiche extra dovute a un ricco calciomercato, non a un alternarsi frenetico di allenatori. Il rischio è ora duplice. Da una parte la perdita dei guadagni derivanti dalla Champions League, dall’altra il mancato approdo al Mondiale per Club (servono 6 punti per superare la Juventus nel ranking e qualificarsi).
Insomma, se c’era un anno in cui tutto doveva andare per il verso giusto, era questo. Si spiega anche così il cambio di panchina pre Barcellona. Per De Laurentiis tentare il tutto per tutto contro i blaugrana è fondamentale. Non vuole ancora rinunciare alla fioca chance di superamento del turno. Il nuovo torneo previsto per la stagione 2024-25 sarebbe di notevole importanza per la crescita del club e del suo brand.
Ad ogni modo, conti alla mano, la cifra spesa in allenatori da Napoli e Bari si aggira intorno ai 4.750.000 milioni di euro. Basterebbero a pagare i prossimi 3 anni di contratto di Kvaratskhelia, che percepisce 1.4 milioni di euro, il che è meno di Diego Demme, attualmente fuori squadra ma con uno stipendio fino al 30 giugno 2024 da 2.5 milioni.
Anche questo rientra nei conti un po’ “folli” del Napoli di Aurelio De Laurentiis, in una stagione che ha rapidamente cancellato l’aura trionfante in città. Non c’è stato neanche il tempo del grande e annunciato film scudetto. Oggi lo comprerebbero soltanto i collezionisti.
Fonte: Virgilio.it