Le pagelle azzurre – Troppe 6 insufficienze, contro il Barcellona ci vuole ben altro. Top K.K. e J.J.

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Mazzarri  6  – La vince: nonostante vuoti vistosi, nonostante Montipò, nonostante gli errori sotto porta, la gestione e la tempistica dei cambi. Però la vince: anema, cuore. Ma adesso (con il Milan, poi con il Barça) gli serve altro.

 

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Gollini 6
Una smanacciata su Lazovic e un paio di urla per chiedere solidarietà a chi si distrae.

Di Lorenzo 5,5 
Sta lontano da se stesso, non dalla partita, e le scelte lo dimostrano. E comunque con orgoglio cerca di ovviare alle difficoltà.

Rrahmani 6
Ha semplicemente da governare lo spazio e gli viene abbastanza facile, quasi senza sforzarsi.

Juan Jesus 7
Non si limita a difendere l’area ma anticipa, va di preventive, fa il diavolo che soccorre chiunque e ribadisce la propria consistenza.

Mario Rui 5,5 
Il giallo vale il «rosso» per San Siro: contro il Milan la guarderà da casa e poi impreca per il cambio. Non si fa!

Mazzocchi (6’ st) 6,5
Perde Coppola sullo 0-1, entra nel pareggio invitando Lindstrom a crederci, poi anticipa Tavsan per «armare» Kvara: un carattere mica da poco che incide!

Anguissa 5,5 
Per un po’ – giusto un po’- è delizioso ma alla distanza la coppa d’Africa si sente. E implode.

Lobotka 6,5
Mica chiaro perché esca (forse per il giallo) ma è lucido, dinamico, trascinante. Il riferimento di cui il Napoli ha sempre bisogno.

Dendoncker (41’ st) sv
Gli scampoli che valgono.

Cajuste 5,5 
Il lavoro sporco che non riesce a ripulire come si dovrebbe. Però mai che si sottragga al sacrificio.

Lindstrom (18’ st) 6,5
La finta che manda a terra Duda vale (quasi) il biglietto: gioca largo e pure da interno, ispira e ricama.

Politano 5,5 
Partenza lanciatissima, che dura un attimo. E alla distanza paga la fatica di dover fare troppo campo.

Ngonge (18’ st) 7
Nel primo gol (al passato) sente la porta, la va ad attaccare, comincia a prendere i fantasmi a schiaffi con l’aiuto di Dawidowicz.

 

Simeone 5  – L’errore a tu per tu con Montipò è la fotografia di un pomeriggio che definire complicato sa di eufemismo.

Raspadori (41’ st) sv
Si aggiunge alla festa ma tardi (e non dipende da lui)

Kvaratskhelia 7,5
E’ il calcio nel deserto. Di una Bellezza che stordisce nel gol (tiraggiro, ancora, di nuovo, all’incrocio dei pali) e un angelo che abbraccia il Napoli.

 

Fonte: CdS
 

 

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