Mazzarri: “Inizio a vedere qualcosa che mi soddisfa”. Per l’allenatore azzurro il bicchiere è mezzo pieno
I due aspetti da salvare della non-partita andata in scena ieri all’Olimpico raccontano che il Napoli, incapace di produrre un solo tiro nello specchio della porta di Provedel, ha interrotto la striscia di sconfitte consecutive in trasferta (tre: con Juve, Roma e Torino); e non ha subito gol per la seconda volta da quando è arrivato Mazzarri. In nove partite, per la precisione. Di questi tempi, difficili e paradossalmente di estremo rodaggio tra il mercato, il cambio del modulo e le assenze, sembra quasi oro colato: non è un caso che gli azzurri si siano abbracciati a fine partita, scena molto singolare a pochi mesi dallo scudetto e dallo spettacolo di una squadra straordinaria. Il sipario, però, è calato inesorabilmente come hanno confermato i numeri di ieri: nessun tiro nello specchio, dicevamo, e anche sesta volta senza gol in campionato con Walter. Che però, dopo la partita, sorride e si gode il pareggio spiegando sostanzialmente di aver saltato un ostacolo: «Sono sinceramente molto soddisfatto, avevamo davanti una squadra più forte, nel suo stadio: il Napoli ha vinto lo scudetto ma la Lazio è arrivata seconda».
SQUADRA VERA
Mazzarri è sereno. Evidentemente è stata una vigilia decisamente complicata: «Avevamo tanti assenti».
Nove. «E c’erano molti ragazzi che non giocavano da una vita: eppure, ho visto una squadra con la S maiuscola, con la voglia di soffrire e di recuperare subito il pallone. Quella che s’era cominciata a intravedere in Arabia. Ho avuto la conferma di avere grande uomini che giocano insieme, da squadra vera. Si vede già qualcosa che piace a me: all’inizio abbiamo pagato alcuni episodi e lasciato qualche punto per strada, ma se continueremo così allora potremo fare bene».
E ancora, il possesso palla: 61% Napoli, 39% Lazio. «Ecco, questo è indicativo: con le squadre di Sarri è difficile prevalere nel possesso, e quindi sono molto contento. Significa che la squadra ha giocato, anche se avremmo potuto creare qualche occasione in più ed è mancata la profondità. Ci vuole più attacco dello spazio, ma le caratteristiche di Raspa, che tra l’altro era solo, non lo consentivano in questo caso. Un dettaglio: per tutto il resto sono contento della prestazione».
Fonte: CdS