Ieri, 26 gennaio, nella bellissima cornice di Palazzo Candia in Piazza Vittorio Emanuele ad Aversa, presso l’Associazione “Par’Bleau”, c’è stata la presentazione del libro dell’avvocato e procuratore Tommaso Mandato, “Abbasso il calcio, Viva il Pallone”.
Tanti i presenti accorsi all’evento, moderato dall’avvocato Gianni Puca, con la partecipazione dell’attore napoletano Gino Rivieccio. Ilnapolionline, presente alla serata, ha parlato con l’autore del libro, che, tra le altre cose, avendo avuto la fortuna di giocare una partita di calcio con Maradona, in un campetto di periferia, ci ha raccontato le emozioni di quel giorno, e, non solo.
Se avesse letto il suo libro, Maradona cosa avrebbe detto? Abbasso il calcio, Viva il Pallone, o viceversa?
“Beh, lui lo ha proprio detto, lo cito nell’ultima frese del libro, che poi mette anche Maurizio De Giovanni nella prefazione, Diego una volta dichiarò “Se mi trovassi con uno smoking bianco e arrivasse un pallone pieno di fango, non esiterei a stopparlo di petto”, ecco per lui è il pallone quando è Diego, quando è Maradona è il calcio, e in quella partita lui era Diego, giocava a pallone, si divertiva, come si divertiva quando andava al Virgiliano a fare allenamento con gli amici, e fondamentalmente per lui tutto ciò che era divertimento era il pallone. Poi faceva il calciatore, e quindi chiaramente era anche in un contesto in cui doveva seguire delle regole, ma lui di base era più pallone, di mestiere faceva il calciatore, doveva avere un determinato comportamento e seguire, come ho detto, quindi delle regole, e aveva difficoltà proprio in questo, ma quando giocava pallone era lui. E in quella famosa partita lui giocava a pallone come se stesse giocando contro i campioni del mondo, invece eravamo undici babbei che erano semplicemente lì per guardarlo e cercavano di capire se era vero o meno quello che stava succedendo, però a Diegoi non interessava, giocava quella partita come se fosse stato in mezzo alla strada e comunque doveva vincerla quella partita di pallone”.
Domenica si giocherà Lazio-Napoli, che partita sarà?
“Sarà una gara cruciale, fondamentale, dopo la Supercoppa che è stata una parentesi negativa sotto tutti i punti di vista, perchè ha dimostrato ancora una volta che ormai il calcio è alla deriva, è un calcio che pensa solo e principalmente all’aspetto economico, a partire dalla decisione di giocare in Arabia, dove lì è tutta una questione di soldi e nello stesso tempo poi “costringendo” i club, (dove però anche i presidenti sono consenzienti, loro sono i primi che cercano di guadagnare quanto più è possibile), ad un tour de force, a discapito dei calciatori, perchè basta pensare che le quattro squadre che sono state là sono dovute ritornare, cambiando ancora una volta clima di clima. E ancora, l’Inter ad esempio, che era prima ,ora si ritroverà seconda, se poi perde a Firenze si ritroverà a quattro punti. Nel frattempo il Napoli, che ha calciatori impegnati in Coppa d’Africa, si va a scontrare con la Lazio in un incontro, come dicevo prima, decisivo per l’accesso alla Champions. Insomma è tutto falsato, ma diciamo che tutto rientra nel gioco, la cosa importante evidentemente è che girino i soldi, che ci siano dei ricavi, e che le società possano andare avanti”.
Mazzarri contro la Lazio farà esordire qualche new entry?
“Credo che dovrà farlo per forza, perchè numericamente siamo in difficoltà fra i tanti assenti, e penso che il più pronto sia proprio Ngonge, è quello che ha giocato un pochino di più, anche un pò nel ruolo da esterno, ha tutto il tempo per potersi inserire”.
L’inviata Emilia Verde
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