A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Roma-Napoli
Approfondimento su Roma-Napoli
Roma e Napoli, anche se per motivi diversi, vivono un periodo di grossa incertezza riguardo l’allenatore per la prossima stagione.
Roma e Napoli si sono affrontate ieri nel posticipo della 17° giornata del campionato di serie A, che in questa stagione non prevede soste per le festività natalizie. I giallorossi erano reduci dalla sconfitta nello scontro diretto di Bologna, mentre i partenopei di Walter Mazzarri dopo il faticoso successo contro il Cagliari hanno subito una “mortificazione” casalinga in Coppa Italia contro il Frosinone. Alla fine è la Roma a portarsi a casa i tre punti col successo per 2-0 contro un Napoli ridotto in nove uomini.
Ecco, di seguito, i principali spunti del match:
- I quindici punti: a questa squadra da troppe partite manca tutto. La salute, la condizione fisica e mentale, una guida tattica e tecnica precisa. Tutto ciò succede sistematicamente da inizio stagione e ha portato a una situazione che appare irreversibile. Il Presidente (su cui mi soffermerò dopo) ora dovrebbe fare ciò che proprio non gli riesce, ovvero programmare. Individuare e non sbagliare il tecnico (GIOVANE E DI CAMPO) da cui ripartire. Valutare se l’attuale D.S. abbia la forza per una piazza così importante. Anticipare a gennaio almeno due acquisti per la prossima stagione (IL TERZINO DESTRO NON È LA PRIORITÀ). Ma conoscendo il personaggio tali decisioni verranno rimandate a maggio o giugno.
- Le sei reti: non possiamo non analizzare l’operato di Walter Mazzarri dal suo ritorno all’ ombra del Vesuvio. Lo stimatissimo tecnico toscano, proprio quando sembrava aver trovato la quadra, è poi incappato in due terribili sconfitte contro Frosinone e Roma. Sei reti al passivo e zero all’attivo, ma la cosa peggiore è la sensazione di “pochezza”. Anche i cambi continuano a far discutere e sembrano davvero tardivi e casuali. Personalmente nn ho capito la mossa Zerbin e nemmeno il triplo cambio all’89’ con uscita di Kvaraskhelia. Vero è che c’era davvero pochissimo da pescare dalla panchina ieri sera e che in nove sarebbe stata durissima per chiunque, ma il caro e buono Walter dovrebbe raccontarci che idea avesse da un punto di vista tattico.
- Il Presidente nel pallone: è una rivisitazione del famosissimo film con Lino Banfi. Già perché Aurelio De Laurentiis alla vigilia della trasferta di Roma ha annunciato il rinnovo di Osimhen e l’acquisto di tre calciatori. Se la prima notizia fa molto bene alle tasche del club (e del suo proprietario) per un futuro solido, sul mercato di livello a gennaio personalmente nutro qualche dubbio in più. Già perché nel frattempo, per non sapere né leggere né scrivere, la società ha venduto Elmas per 25 milioni impoverendo ancora di più la qualità della rosa e delle rotazioni. Sembra onestamente di assistere alla scena del film in cui il Presidente annuncia di aver venduto i gioielli Falchetti e Mengoni per prendere Platini fra 2 anni…
- La rivoluzione senza… generali: si dice che nel mercato di gennaio il presidente voglia rivoluzionare la rosa regalando con cinque mesi di ritardo quei rinforzi che a luglio sono mancati. Ad esempio in una delle peggiori stagioni (2019/20) dell’era Adl, nel mercato di gennaio è arrivata gente del calibro di Lobotka e Demme che alla fine risulterà molto preziosa alla causa azzurra. O anche nell’anno dello Scudetto targato Spalletti tantissimi calciatori sono andati e altrettanti arrivati in estate. C’è un però grosso quanto una casa. Quelle rivoluzioni invocate sul piano economico da De Laurentiis erano accompagnate dalla supervisione tecnica di spessore di uno stratega come Giuntoli. Adesso il sostegno societario risponde al nome del D.S. Mauro Meluso il quale appare meno solido e autonomo nelle sue valutazioni. E ancora questi ragazzi che arriveranno hanno bisogno di essere disciplinati e migliorati tatticamente da un tecnico di alto livello con idee nuove. Insomma quando si vogliono fare rivoluzioni è necessario assicurarsi di avere dei generali di valore.
“A mente fredda” è a cura di Marco Lepore