E’ capitato spesso che un calciatore abbia percorso la Napoli-Torino sponda bianconera, meno (nell’ultimo periodo soprattutto) l’inverso, ma la sfida tra azzurri e bianconeri ha sempre annoverato diversi ex. L’ultimo, in ordine di tempo, però non mette le scarpette, ma opera dietro una scrivania: Cristiano Giuntoli. Scrive La Gazzetta dello Sport: “Nell’ambito del ridimensionamento successivo all’addio di Benitez, De Laurentiis si affidò a Giuntoli, preso dal Carpi, e a Sarri reduce dalla salvezza conquistata a Empoli. Nel tempo, i colpi oscureranno pure qualche scelta sbagliata. Basti pensare ad Allan, Zielinski, Di Lorenzo, Fabian Ruiz. Poi c’è stata la grande scommessa: ottenere l’autorizzazione del presidente all’investimento da 50 milioni di euro per Osimhen nel 2020. Al Napoli e allo stesso Giuntoli il merito di averlo saputo aspettare ed esaltare. La sessione memorabile è però quella dell’anno scorso. Nel pieno della rivoluzione attuata dagli azzurri, Giuntoli punta su Kim e Kvaratskhelia, nomi all’epoca tutt’altro che di spicco nel panorama europeo, e che invece sono stati decisivi per la vittoria dello storico terzo scudetto. La chiusura perfetta di un ciclo durato otto anni”