A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Federico Marconi, giornalista Dazn. Di seguito, un estratto dell’intervista:
Che ritorno sarà per Walter Mazzarri?
“Sicuramente complesso. Se tornassimo indietro, fino a giugno, un epilogo del genere sarebbe stato inimmaginabile. È vero che riconfermarsi non è mai semplice ma, per programmazione, immaginavamo qualcosa di diverso. Nel post scudetto il presidente ha faticato, nonostante si sia distinto per le scelte di gestione in questi anni. Rudi Garcia non è riuscito a dare al Napoli quel che serviva soprattutto in termini di gestione. Pensiamo, ad esempio, ad Allegri. Max è un allenatore che ha dimostrato, subentrando a Conte, di saper gestire al meglio un meccanismo che funziona. Al Napoli, forse, serviva questo, un allenatore alla Ancelotti che, nonostante abbia convinto poco nella sua esperienza napoletana, ha vissuto una situazione differente. È anche vero che le scelte, per il patron azzurro, non consentivano molte alternative. Oggi, mi incuriosisce vedere Mazzarri. Lo ricordo come l’uomo che ha cambiato la realtà degli azzurri, alzando – e di molto – l’asticella. Da un lato mi dico che fare peggio sia difficile, dall’altro spero che non si rovini l’immagine che Napoli ha di Walter”
Perché Rudi Garcia ha funzionato a Roma e non a Napoli?
“In realtà, il fatto che abbia funzionato a Roma è una mezza verità. Il tecnico francese arriva a Roma tra le macerie di una squadra che andava rifondata. Sfrutta la rabbia della squadra e quella della prima stagione è una grande cavalcata. Tuttavia, tra ottobre e novembre, dopo un avvio di stagione dominante, la Roma si perde. La squadra non vince più e comincia a mostrare qualche limite di gioco. Una squadra umorale che, però, conquista il record di punti dell’epoca. La stagione successiva si passa da 85 punti a 70, Garcia soffre – e non poco – e si comincia a parlare di esonero. Diciamo che, nel momento in cui ha dovuto garantire il proprio marchio di fabbrica, ha fatto sempre peggio. A Napoli non è andata perché non serviva stravolgere tutto e, inoltre, la gestione del rapporto dell’ambiente non è stato ottimale”
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