“Non si usi la ludopatia come scappatoia, si aiutino i ragazzi ma dopo averne accertate le responsabilità”
Dalle frequenze di Radio Marte, durante il programma “Marte Sport Live”, è intervenuto l’ex centrocampista del Napoli, Gaetano Fontana. Di seguito un estratto delle sue interviste:
“Sono stra-d’accordo con Roberto Baggio. Certa gente deve stare fuori dal calcio. Comprendo la malattia e l’inclinazione verso il gioco d’azzardo, quando del resto si arriva, così giovani, ad avere la sensazione di avere il mondo in mano, vuol dire che ti manca qualcosa nella vita e si necessita di un aiuto. Premesso ciò, non può esserci una pena così leggera, perché così viene data l’opportunità ad altri di utilizzare la “scappatoia” della ludopatia. Una volta giocavo nel Padova, con la squadra andammo al Casinò di Venezia per fare gruppo. Ricordo benissimo che in ascensore, ci raccontavano che un signore aveva vinto un miliardo delle vecchie lire al gioco e, poi, la settimana dopo ne aveva persi due. Il punto è che quando entri nel circolo vizioso, giochi ogni cosa, alla fine preso dai debiti fai scommesse su ogni evento, lo fai anche, come ha detto lo stesso Fagioli, per evitare minacce. Ad ogni modo, questi ragazzi vanno umanamente aiutati ma sull’aspetto sportivo non transigo. Ho avuto un’esperienza terribile alla Nocerina, fui squalificato inizialmente per tre anni e mezzo poi ma fui graziato perché estraneo ai fatti. Dopo nove mesi mi chiesero di patteggiare, avrei preso solo un anno di squalifica e, quindi, dopo tre mesi avrei potuto tornare in panchina. Ebbene, ho rifiutato. E nonostante avessi necessità di lavorare, non ho patteggiato, ho dei figli e con dignità ho affrontato la mia innocenza, che poi per fortuna è stata ampiamente dimostrata. Ma non ho voluto patteggiare”
Fonte: Radio Marte