CdS – “Napoli-Real è un po’ un viaggio tra i ricordi di Ancelotti”
Napoli-Real Madrid, che andrà in scena domani sera al Maradona per la fase a gironi di Champions League, è la sfida delle sfide, sentita come sempre come una partita dal fascino surreale. Ma questa sfida è anche un viaggio nei ricordi di Carlo Ancelotti, come scrive oggi il Corriere dello Sport. “Napoli-Real è un po’ un viaggio tra i ricordi di Ancelotti, un anno e mezzo d’un amore soffocato dall’atmosfera guasta per lo scudetto perduto in albergo o dinnanzi alla tv . E ad un uomo, un allenatore, capace di vincere ovunque (e con il Real Madrid pure dopo quell’addio: un a Liga, una Champions, e co p pe d’ogni genere e specie), sorse immediatamente il dubbio che quel ciclo stesse per chiudersi per indiscutibile decisione della carta d’identità: però, in attesa di intrufolarsi nel futuro, sistemò poche cose, provò ad introdurre un metodo di comportamento, dovette pure accomodarsi con Mino Raiola, all’epoca il manager di Insigne, per sbarazzarsi di qualsiasi equivoco, e comunque tracciò un solco. Il secondo posto in campionato, in quella Napoli ancora sofferente, venne catalogato come normalità, e però, nel momento d’incidere, De Laurentiis si illanguidì ed evitò la rivoluzione, resa impossibile dalle resistenze di un mercato insensibile nei confronti delle sue stelle. Allan fu per una notte o forse due de l Psg, poi rimase scioccato per l’occasione perduta, finì per ritrovarsi dentro un’insospettabile involuzione; Insigne si lasciò blindare dal proprio contratto; Mertens – 32 anni – costruì le premesse per il rinnovo; e alla fine, dal Progetto, uscirono sostanzialmente Hamsik (nel gennaio del 2019), Albiol e Diawara, e rimasero esclusi Theo Hernandez, Valverde, Ibra e Ilicic, le idee. Ma la scossa, in un’epoca frastagliata, con livori e rancori tra società e calciatori, fu l’ammutinamento del 5 novembre 2019, quando la squadra si rivoltò contro il club, rifiutò il ritiro e scrisse una delle pagine più tristi di quel tempo, anzi di sempre”.