Stramaccioni a Il Mattino: “Il Napoli resta un gradino sopra tutti, Garcia è stato scelto per dare continuità”

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Osservatore molto attento. Andrea Stramaccioni – oggi opinionista di Dazn – guarda il campionato di serie A e prova a fare le carte soprattutto a quelle squadre che possono infiammare la lotta per lo scudetto. Ma non solo, perché il grande punto interrogativo di questa stagione è dato dall’arrivo di Rudi Garcia sulla panchina del Napoli campione d’Italia.

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Che idea si era fatto ad agosto? «Quest’estate è stato fatto un mercato a ribasso dove è riuscito a comprare solo chi ha venduto. Ma a dispetto di questo discorso, ai nastri di partenza si presenta una serie A molto avvincente. Perché i club hanno effettuato un mercato di completamento e potenziamento delle rose che mi sembrano tutte più profonde».

Si parla di Garcia… «È stato scelto un allenatore che per idee tattiche non si discosta da quelle del suo predecessore: ovvero il modulo 4-3-3. E poi Rudi, pur essendo straniero, conosce bene la serie A. Guardando al passato mi ha ricordato la scelta dell’Inter di puntare su Simone Inzaghi dopo Conte: il miglior allenatore possibile per il 3-5-2. Una scelta all’insegna della continuità».

Differenze con il Napoli di Spalletti? «Quella squadra giocava a memoria, ora aspettiamo a vedere le differenze. La squadra all’inizio è condizionata dall’imprinting di Spalletti. Per giudicare bisogna aspettare. Per ora mi sembra che Garcia sia entrato con grande stile e rispetto per il passato cercando di portare la sua proposta. So che è una persona moderata ed equilibrata. Vuole rispettare il lavoro di Spalletti apportando le sue idee».

Cosa in particolare? «Maggiore libertà nell’interpretazione dei momenti difficili della partita. Penso all’interscambio di posizioni che con Spalletti era più codificata. Nel secondo tempo contro la Lazio, quando il Napoli era alla ricerca del pareggio, avevo percepito un po’ di disequilibrio. Ma una partita non fa testo. L’interscambiabilità dei ruoli era stato un suo punto cardine nella Roma: lasciava Totti e Gervinho liberi di svariare nell’interpretazione».

Ma torniamo alla corsa scudetto. «Anche senza Spalletti il Napoli resta un gradino sopra a tutti».

E poi? « Mi piacciono Inter e Milan. A seguire tutte le altre: le romane e la Juventus che non è a livello delle top come organico ma non ha le coppe. Eccellenti outsider possono essere Fiorentina e Atalanta».

Diceva delle due milanesi che sabato si sfidano nel derby che per altro lei commenterà anche per Dazn. «I derby a Milano ti danno una botta: un boost o un ridimensionare. Ma ci sono due allenatori esperti. Non credo che questo derby possa uccidere le ambizioni di una delle due, ma sarà importante. Anche se fra le due l’Inter ha ancora qualcosina in più».

E il Milan? «Per ora mi ha sorpreso. Non tanto perché abbia fatto risultato, ma perché cambiare così tanti titolari in una zona nevralgica come il centrocampo e avere subito una fluidità di gioco così armonica è una sorpresa».

Le sembra una seria candidata allo scudetto? «L’unica squadra che può realmente insidiare il Napoli per quanto ha fatto vedere fino a oggi è l’Inter. Ha un modo di affrontare la gara opposto a quello che l’anno scorso le ha fatto disperdere tanti punti. E secondo me ha le potenzialità per poter ammazzare il campionato se ingrana nel modo giusto».

Italia-Ucraina cosa le ha detto? «Che Raspadori dovrebbe giocare di più, ma con Osimhen c’è poco spazio. Oggettivamente è chiuso, non è una ingiustizia. Anche perché nelle tre posizioni d’attacco fa più fatica quando viene schierato a destra. Anche Spalletti non riusciva a trovargli sempre una maglia da titolare a Napoli. Contro l’Ucraina ha fatto un’ottima partita, ha fatto quello che voleva l’allenatore, ovvero quello che Spalletti chiedeva a Totti. Perché Raspadori ha qualità e forza, lega il gioco e fa inserire gli esterni. Me lo ricorda come richiesta tecnico-tattica».

Un altro che sta giocando poco nel club e invece è stato devastante in Nazionale è Frattesi… «Per lui avrei meno preoccupazioni perché è uno dei 14 titolari dell’Inter quindi giocherà e troverà spazio. Non ha uno come Osimhen davanti che per forza di cose di blocca e ti chiude la porta».

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