Bucchioni sulla parola “cazzate”: “Allargando il discorso dico che ci sono anche tanti “cazzari” che fanno questo mestiere”

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Enzo Bucchioni, giornalista, è intervenuto nel corso di Forza Napoli Sempre, condotta da Gianluca Gifuni, in onda su Radio Marte:

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“In merito al termine “cazzate” usato in un tweet del Calcio Napoli, io ritengo di essere molto “open” e dico che “cazzate” se ne dicono e scrivono tante ma bisogna essere consapevoli di questo. Allargando il discorso dico che ci sono anche tanti “cazzari” che fanno questo mestiere. Al di là di questo fatto specifico io credo che le cose si debba prenderle con leggerezza e sorriderci su. In questo mestiere ti devi districare tra mille sfaccettature; se a me dicessero hai scritto una “cazzata” dimostrerei il contrario se non fosse vero, altrimenti pazienza. Alla fine la verità viene sempre fuori. Forse in un comunicato ufficiale sarebbe meglio usare un termine meno estremo. Per dare un senso di educazione o stile. Dopo la prima uscita di Spalletti come CT mi sembra che le difficoltà della Nazionale siano evidenti e non poteva essere altrimenti. Nessuno può entrare in un ambiente che non funziona da anni e farlo funzionare. Spalletti è un ottimo allenatore, in uno stato di grazia, autostima al massimo, carisma, in questo momento un po’ un santone del calcio dopo quello che ha fatto a Napoli, non poteva trasportare tutto in Nazionale che va male da due anni in un’organizzazione dove non funziona assolutamente nulla. Come nei club quando diciamo che una società è forte e la squadra a maggior ragione può essere ancora più forte. Oppure quando la società è a pezzi, dove non si sa chi comanda e chi comanda non ha la forza per farlo e non c’è lungimiranza e tutto si rispecchia nella squadra. Ecco possiamo dire che in questo clima è entrato Spalletti. Io mi aspetto che lui dia del suo meglio nel medio periodo. Perché fa un calcio nel quale i giocatori si ritrovano, un po’ come fece Mancini nel 2018. far crescere dei ragazzi attorno ad un’idea di calcio.Io credo che già domani si possa vedere qualcosa in più perché Spalletti pretende, da se stesso e dagli altri. Mi sembra che ci sia voglia dei giocatori di seguire questo CT. Quindi in due, tre giorni di martellamento un progresso me lo aspetto. Anche perché negli ultimi due anni è stato soprattutto l’atteggiamento della Nazionale inguardabile. Spalletti ha sempre espresso un calcio moderno, spettacolare, aggressivo, calciatori che nella metà campo avversaria vanno ad imporre il gioco, fanno correre la palla con rapidità, spostamenti senza palla con altrettanta rapidità. Dopo soli 4 giorni di lavoro aver visto solo un tempo è già un risultato. Domani sera se già vedessimo una Nazionale leggermente più veloce di testa e di gambe magari potremmo fare anche 60 minuti invece di un solo tempo. Poi anche noi dovremmo spingerla con un po’ di positività anziché leggere critiche, a volte pretestuose. Ho apprezzato il gesto di Verratti, di non andare in Nazionale per questioni legate alla sua condizione fisica e psicologica del momento, di grande umiltà. Alcuni vanno lo stesso pur di esserci.Qualche dubbio ce l’ho su altre convocazioni. Capisco che Scamacca e Berardi hanno giocato poco. Però con questa Nazionale che davanti fa così fatica io direi a Spalletti di chiamare due giocatori così. Raspadori ha buone qualità tecniche ma deve ancora crescere. Diventerà un grande giocatore. Nel Napoli dello scorso anno ha fatto benino ma chi togli in quel Napoli per far giocare Raspadori? Deve essere lui a dimostrare di meritarselo. Magari Spalletti può dargli una chance domani sera, forse è più adatto a fare il 12sottopunta anziché il falso nove. Forse se il Ct passa al 4-2-3-1 allora forse può esserci più spazio anche per Raspadori. Che è uno di quei giocatori che sa far tutto ma non tutto benissimo. Quindi si deve specializzare a fare benissimo qualcosa ed avrà un grande futuro. Anche perché abbiamo bisogno di un giocatore così. Effettivamente non c’è continuità tra il gioco del Napoli dello scorso anno e quello di Garcia. E sono meravigliato. I casi credo possano essere due: o Garcia ha capito che questa squadra aveva dato tanto – e quel calcio li è intenso, che ti porta via tantissimo dal punto di vista mentale e da quello fisico – oppure se l’attuale allenatore vuol fare il calcio che vuole lui perché diverso dal predecessore è un’idea ad alto rischio. Perché qualcosa che funziona io la farei continuare, solo perché funzionava. Il calcio del Napoli attuale, invece, è diverso, più verticale, meno possesso palla, più ripartenze, utilizzo di un centravanti, solo al comando, che ti risolve le partite. Spalletti diede un concetto molto più forte di squadra mentre oggi c’è un ritorno al giocatore forte con la squadra che lo supporta e favorisce e giocano tutti per uno e non tutti per tutti. La compattezza della squadra di Spalletti si è persa. Io auguro a Garcia di riuscire ad ottenere una squadra che si muove in maniera armonica. Vedo però qualcosa che non mi torna ma potrebbe essere stato solo nella partita con la Lazio, partita persa anche da Spalletti”

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