Lozano congelato, è tensione stipendi. Trattativa spinosa e situazione tesa. Ha lavorato a parte a Castel Volturno
Hirving Lozano ha un mare di valigie per casa, un trasloco programmato, un accordo con il Psv e a Castel Volturno ha già salutato tutti: eppure, ieri, non è partito per Eindhoven nonostante i piani. Già: martedì il Chucky era convinto che ieri sarebbe volato in Olanda per le visite e la firma, ma poi gli ultimi dettagli con il Napoli (si fa per dire) lo hanno costretto a riaprire i bagagli, a non chiudere i pacchi e a rivedere il programma di viaggio: con il club azzurro non è ancora stato trovato l’accordo sugli ultimi stipendi. Ovvero: la società vuole che rinunci e il giocatore, invece, non vuole. Semplice, cioè no. Ma sono storie già viste negli affari del calcio: ognuno prova a tutelare i propri interessi fino alla fine, fino all’ultimo millimetro dell’ultima curva, e all’improvviso l’atto conclusivo di una trattativa pronta per lo champagne comincia ad assomigliare a un classico braccio di ferro. Per venirsi incontro, comunque, c’è ancora un po’ di tempo: il mercato chiuderà domani alle 20 e una stretta di mano risolverebbe problemi e imbarazzi vari. Del tipo: Lozano ha il contratto in scadenza nel 2024 e a gennaio acquisirà lo status di parametro zero; il Psv è disposto a pagare una quindicina di milioni tra base fissa e bonus; il Chucky, già ieri, s’è allenato a parte in attesa del trasferimento e i profili in scadenza non sono sempre parte del progetto – co m e accadde con l’eccezione Hysaj – e anzi lavorano fuori rosa: vedi Milik, vedi Demme. Sì, Diego il tedesco: ieri ha seguito la Fiorentina su Instagram e all’improvviso il suo nome ha ricominciato a circolare nell’ambiente viola nel caso di cessione di Amrabat. Il caos degli istanti finali. Fonte: CdS