L’Italia di Spalletti in continuità con il 4-3-3 ma con un grande problema

L'idea di gioco del tecnico toscano si avvicina a quella di Mancini

0

La scelta di Spalletti per la panchina dell’Italia sembra la più ovvia per dare continuità al 4-3-3, modulo usato da Mancini per imporsi all’Europeo e sconfessato, pentendosene, nella sconfitta contro la Spagna in Nations League. Dominio del gioco e della palla, squadra proiettata in avanti e che difende alta: sono questi i principi del gioco di Spalletti e che hanno permesso al suo Napoli di imporsi in Serie A lo scorso campionato. I ragazzi partenopei come Di Lorenzo (terzino che all’occorrenza diventava mediano) potrebbero fare da mentori tattici per gli altri azzurri ma certamente non sarà possibile replicare quanto fatto con il Napoli: se Zaniolo potrebbe agire come una sorta di Kvaratskhelia e Locatelli o Ricci come Lobotka, manca un centravanti come Osimhen, ma tra la rosa dei nomi Scamacca e Retegui sono ottimi per la fisicità e la difesa della palla, mentre Immobile è abile nell’attacco alla profondità amato da Spalletti. Resta il dubbio in difesa perché mancano difensori con le caratteristiche di Kim, ma il grande dubbio sarà se un’Italia così prenderà forma: una conto è allenare un club in cui quotidianamente vedi i giocatori e li istruisci sulla tattica, diverso allenare una nazionale dove vedi i giocatori a distanza di mesi e devi quasi sempre ricominciare dall’inizio.

Factory della Comunicazione

Fonte: Gazzetta dello Sport

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.