Dalla sua intervista rilasciata al CdS:
“«Ma ci vuole sempre prudenza. Il campionato italiano non è quello brasiliano. La Serie A è difficile, è un altro mondo, è tattica, velocità, margine di errore minimo. Il Napoli, poi, è una squadra da vertice, e lui è molto giovane. Non corriamo. Non vi aspettate subito un leader. Avrà bisogno di tempo per imporsi e per comandare la difesa. Ovviamente mi aspetto una crescita costante, magari verrà convocato anche in Nazionale, accumulerà esperienza e quindi, tra due o tre anni, potrà anche diventare un top del suo ruolo. Intanto avrà tanto da imparare dai suoi compagni di reparto a cominciare da Rrahmani e anche Juan Jesus, brasiliano come lui, sarà fondamentale per il suo inserimento».