A Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuto Eugenio Albarella, storico preparatore atletico: Lucchesi:
“La cultura del lavoro è fondamentale per preparare al meglio un’atleta. Il Napoli per fortuna è pieno di professionisti che rendono più semplice il lavoro dei preparatori atletici e dello staff medico. Lo spirito che ha contraddistinto questo gruppo viene sempre apprezzato dai nuovi tecnici, che quando arrivano trovano un contesto difficile da ritrovare altrove. Cambiare allenatore e preparatore atletico? Dipende sempre dalla cultura e dal tempo che si ha a disposizione.
I cambi di staff vengono gestiti nel tempo, perché serve per ottimizzare le informazioni e capire quale strategia intraprendere per preparare gli atleti. I rischi sono elevati quando si cambia una metodologia di lavoro e lo si fa senza ragionare troppo sui feedback che arrivano dalla squadra.
Ritiro tradizionale o moderno? Ci sono tante dicerie che non hanno fondamenti scientifici. Il ritiro è l’unico momento della stagione dove un top club può approfondire i dettami e la cultura del lavoro dell’allenatore. Durante l’anno poi i tempi si stringono e non si può sempre lavorare con calma.
Per questo girare per il mondo in estate non è la soluzione migliore, visto che le amichevoli internazionali possono creare grossi disturbi. Il Napoli è sempre stato lungimirante nel far lavorare con calma il proprio allenatore, senza rinunciare all’indotto economico del fare un ritiro aperto ai tifosi”.