A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Andrea Agostinelli, allenatore
“Garcia? Andare ad allenare il Napoli dopo aver vinto lo scudetto ti fa fare il segno della croce! Se trovi un allenatore vincente che va via, qualche difficoltà in più ce l’hai. Io credo che sia l’occasione della vita di Garcia, però sa che prende un’eredità pesantissima. Io credo che possa fare un buon lavoro, il Napoli in questo momento deve stare attento al fattore Osimhen che è quello più indispensabile di tutti. Se arriva un’offerta monstre credo che la società possa anche crollare. Se Tonali viene venduto ad 80 milioni, almeno 170 milioni servono per Osimhen. La vendita di Tonali è stata un piccolo favore per il Napoli che non venderà Osimhen a 100 milioni.
Se torniamo un po’ nei discorsi di un anno fa, la grande paura era soprattutto per la perdita di Koulibaly, ovviamente parlo per me stesso. Io vedevo tutta una serie di giocatori a fine ciclo. Tutto questo cambiamento della vecchia guardia era visto come un punto interrogativo, ma adesso non è che ogni anno sarà così. Per me è iniziato un ciclo. Il Napoli ha dato 15 punti alla seconda, 20 alla terza. Non parliamo di un campionato vinto a due giornate dalla fine. Il Napoli potrebbe vincere ancor di più. Se va via anche Osimhen faccio fatica a pensare ad un sostituto degno.
Rudi Garcia scelta giusta per dare continuità al progetto e per fare il salto di qualità in Europa? L’esperienza internazionale ce l’ha ed è uno che ha allenato in piazze da grandi pressioni. Per me deve essere intelligente ad entrare in punta di piedi. In Italia si parlava di Italiano e dei ragazzi giovani che avevano bisogno di più tempo per una città come Napoli. Il profilo ci può stare, ma sarà difficile per tutti.
L’approccio di Garcia allo spogliatoio? Sarà un approccio di grande serenità ed allegria. La squadra si metterà subito a disposizione così come l’allenatore nei loro confronti. Una delle cose positive nel cambio d’allenatore è quella che il giocatore che ha giocato titolare l’anno scorso ha maggiore motivazione per consolidare il proprio posto che si è guadagnato”.