Antonio Corbo, giornalista, ha commentato sulle colonne de La Repubblica, ciò che riguarderà l’estate per Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli: “Nell’estate delle grandi fughe la famiglia De Laurentiis si sente sempre più sola in un labirinto di punti interrogativi. Osimhen, ci sarà la proroga del contratto per mettere in sicurezza una vendita da 150 milioni? Giuntoli, conviene consegnarlo alla Juve o tenerlo per un anno fermo e ben pagato? Il Bari, fallita la promozione bisogna investire e quanto per venderlo? Le vacanze di Aurelio De Laurentiis sono cominciate e finite il 4 maggio, l’ultima notte di quiete è stata quella dello scudetto. Il Napoli annuncia di voler prorogare il contratto di Osimhen per due anni. Se ne rallegra Rudi Garcia nell’emozionante scenario di Capodimonte. Per gli inganni della comunicazione, più che un dossier chiuso si apre un tema urgente per i tifosi. È un dilemma da risolvere con calma per non dare potere contrattuale agli agenti del nigeriano dalla chioma d’oro. Calma che manca. Se si fissa una base d’asta a 150 milioni, oltre a svegliare il mercato si autorizza un ingaggio adeguato. Dieci, di più? Difficile indovinare il punto di equilibrio. Il Paris Saint German quanto vuol pagare per il primo bomber d’Italia con 26 gol, secondo solo ad Herling Haaland in Europa? Appare d’incanto un vuoto. Poteva essere d’aiuto Cristiano Giuntoli. Giuntoli è però legato alla Juventus e ieri scoppia la grana. I giornali sportivi raccontano come sta ricostruendo la più scassata Juve che si ricordi, il Napoli intanto blocca il trasferimento. I club della Juve sono folli d’ira. Perché il no? Ci si mette anche il Bari. Stessa cassa del Napoli: la Filmauro. Diverso presidente: Luigi De Laurentiis, che avrebbe meritato la promozione per la fatica infinita di portare con spese sobrie e tanto carisma la squadra a mezzo miglio dalla A. La mancata promozione, con l’allenatore Michele Mignani che soccombe a Claudio Ranieri, provoca Sos. Da Bari si fa sentire il direttore sportivo che reclama un incontro con la società per sapere quanto può investire per vincere di sicuro. Un tono che non piace. Uno che deve tutto a Luigi De Laurentiis. Da una promozione comoda che sembrava fatta, da una vendita già programmata al Bari che ricade dal sogno ai rebus. Il calcio non perdona il successo neanche a chi fatica per meritarlo”.