Il Mattino – Per il nuovo allenatore, De Laurentiis ha messo su uno spettacolo che sembra seguire la trama di un giallo
Ancora nessuna nuova sull’allenatore che prenderà il posto di Spalletti sulla panchina del Napoli. Oggi Il Mattino, a firma di Guido Trombetti, prova a tracciare un filo logico nei ragionamenti del presidente De Laurentiis. “Continua il valzer dei nomi di tecnici potenziali per la panchina azzurra nella prossima stagione. Certamente De Laurentiis è rimasto spiazzato dalla decisione di Spalletti. Il presidente ha forse fatto troppo affidamento sulle sue capacità di affabulatore sottovalutando il carattere del tecnico toscano. E adesso ha messo su uno spettacolo che sembra seguire la trama di un giallo. Per di più con la simultanea decisione di Giuntoli di emigrare De Laurentiis si trova anche privo di un consigliere esperto ed affidabile. Noi in questo giallo proviamo ad orientarci utilizzando le armi di Sherlock Holmes, e cioè le capacità deduttive. Partiamo da un assunto. DeLa dice di avere sulla scrivania 40 nomi. Ebbene è un modo evidente di depistare poiché non esistono 40 allenatori che possano venire al Napoli. In realtà il primo dubbio è tra azzardare scommettendo su un tecnico di belle speranze ma poca esperienza o puntare su un big già affermato. Nel primo caso l’attenzione del presidente si è appuntata, a mio avviso, su tre nomi: Italiano, Motta e Sousa. Con il primo già saltato e il secondo che in fondo non entusiasma. Nel secondo caso in lizza sembrano essere (o essere stati) Enrique, Conte, Benitez, Galtier e Mancini. I primi due sembrano tramontati. Il terzo una minestra riscaldata. Tra il quarto e il quinto Mancini si lascia preferire per cursus honorum ed esperienza italiana. Se i miei ragionamenti sono giusti quindi restano in lizza Sousa e Mancini. Ed aver preso tempo fino al 28 giugno lascia trasparire l’esigenza di consentire al Mancio di espletare in serenità i suoi impegni con la Nazionale. Fin qui i ragionamenti. Poi occorre fare i conti con l’estro del presidente che nel cappello ha sempre una tribù di conigli”.