Quando la maschera di Osimhen non è più solo un dispositivo medico

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Tifosi e supporter napoletani di tutto il mondo non aspettavano altro: domenica 4 giugno, con la partita vinta al Maradona per 2-0 ai danni della Sampdoria, è arrivato il terzo scudetto della storia del club dopo 33 anni di attesa. A siglare la vittoria proprio un gol del bomber Azzurro Victor Osimhen, che da inizio campionato ha contribuito con 26 reti al trionfo della sua squadra.

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Come di consueto, l’attaccante nigeriano indossava l’ormai inamovibile maschera sul volto, diventata simbolo distintivo del numero nove e amuleto prezioso per i supporter scaramantici (e possiamo confermare che di fortuna ne ha portata, diciamo almeno quanto un biglietto di turista per sempre online).

Il motivo di tale protezione è dovuto ad un infortunio, avvenuto a novembre 2021, in seguito allo scontro con Skriniar nel match Inter-Napoli. Fratture multiple scomposte all’orbita e allo zigomo sinistro. Questo il referto medico che ha portato, in via preventiva, a dotare il calciatore di una protezione aggiuntiva al suo rientro in campo. Quella che doveva essere, però, una soluzione temporanea è diventata una caratterizzazione che verrà annoverata nella storia del calcio (un po’ come gli occhiali da vista di Edgar Davids o il caschetto di Petr Cech).

I videogiochi (da Fifa a PES) hanno già implementato l’avatar del giocatore aggiungendo sul suo volto la maschera di protezione, mentre i bambini di tutte le età giocano per strada indossando il dispositivo come fosse il vestito di un supereroe al pari della maschera di Zorro o quella di Batman. Una maschera capace di dare a chi la indossa dei poteri sovrannaturali e trasformare ogni pallone nel gol vittoria. Così è stato per Osimhen, che ha anche provato a toglierla per un periodo, venendo quasi redarguito da quella frangia di tifosi più accanita e superstiziosa.

C’è stato un momento in cui si è temuto il peggio. E cioè quando, nel rientro dalla Nigeria, Victor si accorse di averla persa. Era fine marzo, e lo scudetto non era ancora assicurato. Un tale presagio non poteva che essere fautore di sventura. Così non è stato per fortuna.

L’attaccante, pochi mesi dopo l’operazione, ha detto di non attribuire all’oggetto un valore scaramantico, ma solo protettivo. Alla domanda sul togliere o meno la protezione ha risposto: “Non ci penso proprio. Non c’entra nulla l’aspetto mentale, la mascherina è una protezione fisica e me la tengo. Non è una cosa di scaramanzia, sono più tranquillo così: la mia faccia la proteggo meglio indossandola. E non me la tolgo”. Ma col tempo, visto anche il rendimento in campo suo e della squadra, ha dovuto ricredersi.

“La maschera è diventata la mia identità insieme ai miei capelli biondi.” ha dichiarato a Elegebete Tc Sports, “Sono nate molte iniziative divertenti dal mio viso, me ne parlano anche i miei compagni. È una sensazione incredibile sentire di essere d’ispirazione con questa maschera, ne sono felice. Penso che la terrò per loro”.

Anche Roberto Ruggiero, medico che ha ideato la maschera protettiva, ha confermato quest’evoluzione in un’intervista a Radio CRC: “È guarito e non ne avrebbe più bisogno, ma la paura è forte e vuole proteggersi. Progettiamo e realizziamo apparecchi che devono essere appendici del corpo, Osimhen si è trovato bene e ha deciso di tenere la maschera perché porta bene…”.

La domanda che ora tutti si chiedono è: terrà la maschera anche nella prossima stagione sportiva? Il presentimento appare quantomai confermare questa ipotesi, convinti che, in qualche modo, riesca a donare davvero qualche inspiegabile super potere al bomber Azzurro.

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