“Chi usa la violenza è un perdente!” Termina così l’ultima conferenza di mister Spalletti a Napoli, con un pensiero a Giulia Tramontano.
Su Kvara – «Kvara è un giocatore fortissimo, ed era già sulla bocca di tutti prima che arrivasse. Giuntoli me ne parlò, io diedi il mio assenso e la società è stata brava ad investire per prenderlo. Poi il ragazzo ci ha messo del suo, ascoltando e sgranando gli occhietti. Si avvicina a Maradona per le sue giocate e per le sue accelerate da fermo. In Georgia avete veramente un grande calciatore, uno che mette a posto le cose. Ha l’imprevedibilità, ti crea lo sconquasso per la difesa avversaria, calcia di destro, di sinistro, ha fatto gol di testa, ha gambe importanti, sotto il profilo del salto va in cielo, può diventare fortissimo anche di testa. E’ un grandissimo campione»
Formazione – “Demme e Olivera non si sono allenati, Mario Rui è rientrato da poco. Mi piacerebbe dare spazio a chi ci ha accompagnato tutto l’anno, la formazione sarà simile a quella che ha giocato più spesso”.
Cena con ADL – “In quella cena con De Laurentiis abbiamo sistemato tutto in quarto d’ora. Eravamo d’accordo che avrebbe comunicato lui la scelta. Non sono uno che cambia idea facilmente, forse mi faccio male da solo? Sì. Ma non lascio perché ho smesso di amare, lascio perché ho amato e ho dato tutto. Quando sono arrivato, De Laurentiis ha detto che non gli interessava niente della Coppa Italia, dovevamo tornare tra le prime quattro e rimettere a posto i conti. Abbiamo risistemato tante cose, facendo il lavoro di quattro anni in un biennio. Ho imparato a essere più imprenditore con lui, lui è diventato più allenatore con me”.
I suoi ragazzi – I calciatori sono stati bravissimi ad interpretare alcune idee da mettere autonomamente in campo. Prendere decisioni a seconda di dove fosse la palla. Questi ragazzi sono riusciti a fare tante cose: abbiamo fatto molti punti, creato un buon margine di distanza, abbiamo il miglior attacco e al momento la miglior difesa, anche per i più bravi è difficile dire che hanno fallito tutti gli altri»
Lasciare il Napoli – “La cosa più difficile da superare è lasciare il gruppo. Il loro amore ti fa venire dubbi sulla decisione che ho preso. In questi giorni ho realizzato quanto sia difficile scegliere di andar via. Il cuore e l’egoismo ti dicono che dovresti continuare perché c’è una squadra fortissima su cui costruire. Ma è proprio l’amore che sento che mi fa accettare la scelta”
La cittadinanza onoraria – “Mi piace l’idea di diventare cittadino onorario di Napoli. Mi piace l’idea di ritornare in quei luoghi dove sono stato benissimo e dove ho toccato con mano l’affetto della gente”
Il presidente – “Non c’è da schierarsi, mi sembra che ci sia nell’aria un “o lui o te”, ma non voglio che ci sia questa divisione, questo è stato un trionfo ed è giusto abbracciarsi, si tenta di annullare quest’insidia. Non ho possibilità di dare consigli agli altri, se c’è bisogno si chiedono. Non so consigliare chi verrà e neppure saprei dire chi prendere”
Napoli, la squadra, i grazie – “Ringrazio tutti quelli che ho incontrato in questi due anni indimenticabili. Quando ho capito che avremmo potuto portare a casa qualcosa d’incredibile, ho detto alla squadra che avremmo visto una città esplodere di gioia e mi rendo conto che ho parlato di qualcosa che neanche immaginavo. Napoli non va immaginata, perché è molto di più dell’immaginazione, Napoli va vissuta! Probabilmente sono sempre stato un po’ napoletano”
17.10 – Inizia la conferenza stampa
Ultima di campionato, ultima conferenza di Luciano Spalletti, tecnico Campione d’Italia. In attesa della premiazione ufficiale di domani al Maradona, dopo la gara contro la Sampdoria, l’allenatore del Napoli risponderà alle domande della stampa, dalla sala conferenze del centro di Castelvolturno.