Vesuvio – Saranno presidiati i varchi d’accesso per scongiurare intrusioni per festeggiare. Parole del presidente del parco

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Il Parco nazionale del Vesuvio alza il cartellino rosso contro l’idea dei tifosi del Napoli di accendere fumogeni tricolori in cima al vulcano per i festeggiamenti del terzo scudetto. L’idea di simulare un’eruzione in cima al Cratere è stata decisamente bocciata dall’Ente che si è rivolto alla prefettura e alle forze dell’ordine sollevando un caso di ordine pubblico. Il Vesuvio, così, sarà blindato: è stato predisposto un piano di tutela per prevenire (e eventualmente reprimere) ogni tentativo di invasione dell’area protetta. Tanta è la preoccupazione di Raffaele De Luca, commissario straordinario del Parco nazionale.

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Commissario, come ha reagito di fronte all’idea di simulare un’eruzione?
«Abbiamo appreso con viva preoccupazione dagli organi di stampa le intenzioni di alcuni esponenti della tifoseria napoletana di invadere il Vesuvio con fumogeni. Consideriamo l’iniziativa pericolosa e non praticabile perché riguarderebbe il cuore del parco, la Zona A sottoposta alla massima tutela per la sua vulnerabilità e importanza in termini di biodiversità. Nessuna autorizzazione è stata o potrà essere rilasciata, perché quanto proposto è in contrasto con le norme di tutela e con il buon senso. Il cratere del Vesuvio è un luogo fragile e intrinsecamente pericoloso».
Quali sarebbero i rischi?
«I fumogeni sono assolutamente vietati in un’area protetta perché vanno a impattare con la fauna, in particolar modo con l’avifauna. Nel cratere si annida la specie protetta del falco pellegrino che potrebbe essere gravemente danneggiata da fumi e suoni impropri. Inoltre, non dimentichiamo il pericolo incendi, dopo il disastro del 2017, e il rischio di inquinamento chimico con l’abbandono di dispositivi ed altri materiali nocivi. Le leggi di tutela e conservazione sono molto rigide e vanno rispettate».
Come vi siete organizzati?
«Ho scritto alla prefettura e alle autorità competenti, chiedendo provvedimenti che evitino una intrusione pericolosa sul piano sociale e ambientale. C’è il rischio di creare danni a cose e persone, nonché alla flora e alla fauna del Vesuvio oltre che alle strutture e agli impianti tecnologici presenti. Ci stiamo coordinando con le forze di polizia locale dei Comuni vesuviani e con il Reparto carabinieri forestali del Parco del Vesuvio per assicurare un massiccio presidio e la chiusura delle aree di accesso al cratere, da Ottaviano a Boscotrecase, da Torre del Greco a Ercolano, a San Sebastiano».
Nel caso di invasione fuorilegge, come gli scavalcamenti nelle aree meno controllate? Utilizzerete i droni?
«Non lo escluderei, anche se queste sono scelte dei forestali che potrebbero essere fatte in base alle circostanze. Tra l’altro, anche l’utilizzo di droni privati è vietato in area protetta perché andrebbero a impattare contro l’avifauna. I nostri droni sono necessari per la tutela e il controllo e sono pilotati da personale esperto. In ogni caso, se opportuno, ci saranno anche azioni repressive».
Avete pensato, comunque, a qualche scenografia sul Vesuvio per accontentare i tifosi?
«Se pure ci abbiamo pensato, non ci sono i tempi per le autorizzazioni necessarie perché qualsiasi cosa, per essere visibile a chilometri di distanza, sarebbe comunque nociva. Per rilasciare autorizzazioni in area protetta ci vogliono studi di fattibilità, valutazioni di incidenza e non si possono fare progetti in pochi giorni. Io chiedo ai tifosi di festeggiare, anche io sono tifoso del Napoli, ma con buon senso e nel massimo rispetto delle regole. Stiamo aspettando questo momento straordinario da tanto tempo, non dico di non esprimere gioia ed entusiasmo, ma di farlo con senso civico, così questa vittoria non sarà solo del Napoli ma dell’Italia tutta, del mondo intero».

 

Fonte: Il Mattino

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