A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Massimiliano Amato, giornalista:
“Questa è una Juventus che ha un profilo abbastanza indefinito da un punto di vista societario. In generale, mi colpisce molto l’accanimento con cui tutta l’Italia calcistica solleva la cavalcata del Napoli. Non è cambiato solo lo stile Juve, ma quello del calcio. Ho letto due comunicati da parte della tifoseria organizzata della Salernitana, di cui mi sto ancora chiedendo il senso. Nel primo, i tifosi della Salernitana della Curva Sud ritengono sia un danno per loro lo spostamento della partita, ma perché sarebbe un abuso se in questa vicenda non hanno alcuna parte se la trasferta è vietata? E hanno invitato i salernitani ad esibire solo colori granata.
Dopodiché è stata dedicata una frase molto irriguardosa, dicendo che vanno educate le nuove generazioni al tifo per la Salernitana e distrarli dalla tentazione di tifo per altri club, soprattutto per club che “saltuariamente e occasionalmente vincono qualcosa”. Accanimento, irritazione, macerarsi di fegati senza eguali. Sono di Salerno ed esporrò la bandiera del Napoli. I tifosi della Salernitana avrebbero giustificatissimi motivi per festeggiare perché per il secondo anno consecutivo – manca il sigillo della matematica – si è guadagnata la Serie A ed è un fatto storico.
Negli ultimi 30 anni, i Salernitani sono stati sottoposti da un vero e proprio bombardamento sulla questione dell’identità cittadina, di Napoli che scipperebbe tutte le risorse a Salerno, che è un falso storico. In un anno in cui i salernitani avrebbero tutti i motivi per festeggiare, si vanno a macerare il fegato perché il Napoli sta vincendo lo scudetto, mi sembra assurdo. Landucci? Mi sarei aspettato molto di più della giornata di squalifica.
Per quello che ha detto, andrebbe allontanato dai campi di gioco. Con un po’ di cattiveria dico che il signor Landucci deve essere accolto come merita la prossima volta che arriva in città, mi assumo la responsabilità delle mie parole, ma deve essere così. Il Napoli stravince lo scudetto nell’anno in cui, delle prime 6 in classifica, è quella che ha il monte ingaggio più basso, fa da modello virtuoso di gestione e dà fastidio”.