A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Juventus-Napoli
Approfondimento su Juventus-Napoli
La Juventus giovedì scorso si è vista restituire i quindici punti di penalizzazione in classifica, in attesa di nuovo giudizio.
Si è giocata ieri sera alle 20:45 all’ “Allianz Stadium” di Torino la sfida tra la Juventus e il Napoli, valida per la 31° giornata del campionato di serie A. Un match in cui i bianconeri volevano vendicare lo smacco del 5-1 dell’andata, mentre i partenopei seppur incerottati volevano cancellare la delusione dell’eliminazione in Champions per mano del Milan. Alla fine con una rete di Raspadori al 93′ è il Napoli a espugnare Torino e a regalarsi tre punti che rendono quello scudetto a un palmo di mano.
Ecco, di seguito, i principali spunti del match:
- Il centrocampista migliore: in una serata di festa come quella di ieri vorrei ribadire un concetto. Chi scrive e racconta calcio ha il dovere morale di farsi prendere il meno possibile da simpatie e antipatie personali e l’obbligo di essere onesto nei confronti dei propri lettori. E allora dobbiamo dire che il Napoli martedì ha compromesso la qualificazione soprattutto per un errore in appoggio di Ndombelè. Ecco la verità è che questo ragazzo ha giocato due grandi partite in soli cinque giorni. Ruba meno l’occhio di Loboka e di Zielinski, ma questo ragazzo è stato ingiustamente massacrato dalla stampa. Non sapremo se resterà la prossima stagione all’ombra del Vesuvio (rumors dicono di no salvo sconti enormi) però sicuramente va elogiato anche lui per quanto fatto quest’anno.
- La rete scudetto: si è festeggiato troppo presto e a mio avviso in alcuni frangenti con troppe polemiche (sulle quali non voglio più tornarci), ma la vittoria di ieri in trasferta contro la Juventus con una conclusione volante di Jack Raspadori in pieno recupero vale molto più di tre punti. Diciassette punti sulla seconda (la Lazio che domenica giocherà a Milano) con ventuno disponibili ancora mette al riparo il più pessimista tra i tifosi da qualunque sorpresa. Sarà una festa bellissima che accompagnerà la città e il cuore dei tifosi napoletani in tutto il mondo sino al 4 giugno. E permettetemi di ringraziare Lucio e i suoi ragazzi per averci regalato un sogno aspettato trentatrè anni…
- Il podio: dopo l’eliminazione dalla Champions si sono sprecate le ironie e le battute suoi fuochi d’artificio sparati dai tifosi del Napoli (POVERI VOI CHE NON CONOSCETE PER NULLA IL CALORE PARTENOPEO). E poi scopriamo che a Milano c’è gente che sta festeggiando ininterrottamente da martedì per la qualificazione alle semifinali. Tanta festa a Milano, ma i numeri non mentono mai e allora ricordiamo che il 16 maggio metà città piangerà perchè sarà eliminata mentre l’altra continuerà ad esultare. C’è una cosa però che i quotidiani (soprattutto quello dal colore tenue) non dicono, ovvero che qui non siamo alle Olimpiadi, non ci sarà una medaglia d’argento o di bronzo per chi non vince per cui si resterà titolati solo se alla fine si alzerà la coppa dalle grandi orecchie. Saranno provinciali i napoletani, ma intanto che inizi la festa azzurra…
- Cinque anni e un giorno: il 22 aprile 2018 il Napoli espugna Torino con una rete di testa di Koulibaly e si porta in classifica a un soffio dalla Juventus. Una delle serata più belle della storia recente partenopea che avrebbe fatto immaginare a un epilogo diverso e che invece è culminata in un finale amarissimo finale con lo scudetto sfumato. Cinque anni e un giorno dopo il Napoli va a Torino (forte dei sedici punti di vantaggio stavolta) e al minuto 93 con Raspadori (LO AVEVO GIA’ DETTO?) affonda nuovamente i bianconeri. Stavolta non ci saranno contraccolpi in albergo o migliori arbitri al mondo (CON QUESTA FAVOLETTA CI HANNO FREGATO UNO SCUDETTO E UNA POSSIBILE SEMIFINALE CHAMPIONS) a condizionare il risultato finale. Il Napoli sarà campione d’Italia e la Juventus avrà ancora due o tre processi (sportivi e non) molto pesanti che incideranno sul suo futuro.
- Cinque piccoli uomini: minuto 92 di Juventus-Napoli sulla destra cuadrado attacca e si lancia a volo d’angelo a terra, mostrando tutto il repertorio di una carriera fatta di troppe disonestà e furbizie, avallate da arbitri compiacenti. Già quelle giacchette nere che ora commentano l’operato dei loro colleghi, un pò come se messina denaro dovesse giudicare l’innocenza o meno di un assassino. Non ci sorprende l’atteggiamento del colombiano, il cui colore della maglia gli ha dato una sorta di “indennità” per tutta la carriera. Ma la cosa che mi porterebbe a squalificarlo a vita è la faccia tosta con cui si rivolge dopo la rete subita per reclamare un rigore che FORSE (non ne sono sicuro) neanche orsato con mazzoleni al VAR e rizzoli quarto uomo avrebbe fischiato. Nota di cronaca dello scrittore, aver citato cinque uomini piccoli piccoli tutti insieme nello stesso punto e tutti in minuscolo mi sembra una sorta di record.
Articolo a cura di Marco Lepore