Sulla stagione del Napoli di quest’anno si è detto di tutto e di più. Qualsiasi testata giornalistica o esperto del settore ha elargito parole di apprezzamento e ammirazione per una squadra che, al netto di una rosa buona ma non straordinaria, ha saputo invece creare qualcosa di stupendo e inimitabile.
Il cammino dei partenopei sta per volgere al termine ben prima della chiusura effettiva del campionato, e ricordiamo che per puntare in sicurezza sugli azzurri ancora in corsa per scudetto e Champions, si possono utilizzare i bonus scommesse senza deposito dei siti stranieri e italiani. Sì, perché, nonostante la sconfitta nella partita di andata dei quarti di Champions, il Napoli potrebbe riuscire a ribaltare la partita di andata e proseguire anche il cammino europeo.
Il binomio Scudetto-Champions League riporta alla mente il periodo d’oro degli azzurri di fine anni ‘80 quando vinsero, dal 1986 al 1990, due Scudetti, una Coppa Italia e una Coppa UEFA. Allora c’era un certo Diego Armando Maradona in campo, capace di trainare la squadra ai livelli più alti mai raggiunti dalla squadra partenopea. Ma il merito non è mai di un solo giocatore, per quanto indiscutibilmente il più forte della storia del calcio. Per ottenere risultati e alzare trofei serve la guida esperta di un allenatore in grado di dosare le forze, gestire gli equilibri e tenere le redini di uno spogliatoio composto da tanti uomini diversi. In questo articolo andremo quindi ad omaggiare i migliori allenatori passati sulla panchina del San Paolo.
Andando a ritroso nel tempo, non possiamo non inserire Luciano Spalletti in questo speciale elenco. Pur con la bacheca ancora vuota, il suo arrivo nel capoluogo campano ha portato quel pizzico di voglia di vincere in più che mancava a una squadra che, comunque, da oltre dieci anni galleggiava nei piani alti del campionato. Dalla stagione 2010-11 in poi, infatti, il Napoli ha saputo conquistare tre Coppe Italia e una Supercoppa italiana; è arrivato quattro volte secondo in classifica in Serie A; ha giocato una semifinale di Europa League ed ha sempre sfornato prestazioni di livello. Il 29 maggio 2021 viene nominato, con contratto biennale, il tecnico toscano. C’è da dire che Spalletti non è propriamente un gran vincitore. In carriera ha vinto una Coppa Italia Serie C con l’Empoli più due Coppe Italia e una Supercoppa italiana con la Roma. Il massimo lo ha ottenuto in un campionato minore, vincendo una Coppa di Russia, una Supercoppa di Russia e due volte lo scudetto con lo Zenit San Pietroburgo. Ma è pur vero che un allenatore non dovrebbe essere giudicato dalla dimensione della sua bacheca.
Spalletti si è rivelato l’uomo giusto al momento giusto, e ha trovato un gruppo coeso disposto a seguirlo come un tutt’uno. I risultati si vedono in campo. A campionato praticamente già deciso e con la Champions League ancora aperta, Spalletti entra di diritto nella Hall of Fame del Napoli Calcio.
Prima di lui l’ultimo scudetto conquistato dai partenopei risale alla stagione 1989-90, più di trenta anni fa. In campo gioca ancora Maradona, e insieme a lui i neo-acquisti Massimo Mauro, Gianfranco Zola e Marco Baroni, mentre in panchina siede Alberto Bigon. Il tecnico padovano, al suo primo anno sulla panchina napoletana, si ritrova una squadra forte e già formata che ha appena vinto la Coppa UEFA, ha giocato una finale di Coppa Italia ed è arrivata seconda in campionato. Si ritrova alla guida di una Ferrari, e infatti accelera fin da subito: dopo le
prime sedici giornate è ancora imbattuto. Arriveranno le prime sconfitte, gli agganci e i sorpassi. Il campionato sarà vinto solo all’ultima giornata, nella partita del San Paolo vinta contro la Lazio.
E veniamo, infine, a quello che potremmo considerare il miglior allenatore (o almeno quello che ha lasciato il segno più pesante) della storia del Napoli: Ottavio Bianchi. Nato a Brescia il 6 ottobre 1943, giunse a Napoli nel 1985 ed ebbe il merito di portare la squadra, l’anno successivo, a conquistare uno storico double vincendo Campionato e Coppa Italia. Sotto la guida di Bianchi il Napoli arrivò due volte secondo in Serie A e sollevò anche il primo trofeo internazionale con la doppia finale contro lo Stoccarda che permise ai partenopei di sollevare la
Coppa UEFA 1988-89.