Il Questore Giuliano: «Teniamo all’incolumità di chi vuole solo vedere la partita»
Le scene di straordinaria follia sono lì, un graffio nell’anima d’una domenica da dimenticare, e in quell’amarezza che s’avverte e si respira, nella surreale dimensione d’una città alla quale hanno strappato la felicità, restano numeri che vanno ingrossandosi su disordini figli di vari padri: «Le indagini della Digos, svolte anche grazie alla visione delle immagini registrate dai sistemi di video-sorveglianza, hanno condotto all’arresto in flagranza differita di un 32enne napoletano ed un 37enne della provincia di Benevento, entrambi con precedenti di polizia. Nei loro confronti sono stati emessi due provvedimenti di divieto di accesso alle manifestazioni sportive della durata di 5 anni». E i Daspo del 2023 passano a 129, 91 nelle manifestazioni sportive, 26 per Napoli-Milan, la madre di tutte le vergogne che nasconde in sé vari motivi, nessuno che però possa autorizzare a trasformare uno stadio in un’arena. E’ successo tutto domenica 2 aprile ma il clima stava diventando insopportabile da un po’, dal momento in cui è stato vietato l’ingresso nelle curve di bandiere, striscioni e tamburi; e poi l’atmosfera si è appesantita, sino a diventare insopportabile, con la prevendita per il quarto di finale di Champions con il Milan, coperchio su una pentola che non ha sistemato il diavolo: i 90 euro per i settori definiti popolari – sia la zona superiore che quella inferiore – sono divenuti il detonatore di un’intolleranza tra la parte più estrema della tifoseria e De Laurentiis e il calcio è finito a margini della cronaca, che il questore di Napoli, Alessandro Giuliano, attraverso Kiss Kiss mitiga: «I numeri spiegano quanto noi teniamo alla sicurezza e quanto riteniamo giusto sanzionare in maniera severa i comportamenti pericolosi. Non sono d’accordo con questa doppia immagine di Napoli, è sbagliato identificare il comportamento di poche centinaia perché allo stadio ci sono 51mila persone composte che non vanno confuse con le poche centinaia di persone con quello di decine di migliaia di persone che in realtà rispettano le regole e vogliono soltanto vedere la partita. Tra questi 50mila ce ne sono migliaia anche nelle stesse curve».
PERCHE’? Come si fa a trasformare la magìa di un tempo con certe manifestazioni di violenza, inaccettabili? E cosa si nasconde dietro quella nottata insana, che avrebbe argomentazioni mai sufficienti a giustificarla. La storiaccia è intrisa di dettagli, narra di una iniquità ambientale, quasi una sorta di ripercussioni sulle curve, dopo gli incidenti di gennaio in autostrada tra tifosi del Napoli e della Roma, e di un veto che esisterebbe solo per il settore cosiddetto popolare: «Nel settore Distinti sono da mesi presenti degli striscioni che sono stati inseriti semplicemente rispettando il regolamento d’uso che è rinvenibile ovunque. Basterebbe fare una domanda che dà luogo a delle verifiche relative alla sicurezza, al contenuto degli striscioni e al materiale». Il Napoli ha tentato di sgomberare il campo da interpretazioni personali con una nota ufficiale e ha sottolineato che «la procedure per portare striscioni e bandiere allo stadio è indicata sul sito del club ed è stata seguita dai tifosi del Milan, al Maradona domenica».
COSA SUCCEDE. Ma la paura esiste, è un rigagnolo che attraversa Napoli, proiettata con la testa alla festa di uno scudetto che non è aritmetico, rimane virtuale ma ha concrete possibilità di trasformarsi in reale: sono sensazioni che s’avvertono, inquietano e che però sono ammorbidite dal questore. «Si tratterà di un grande evento che verrà analizzato sotto ogni profilo incluso quello della sicurezza. Nessuno dovrà preoccuparsi della propria incolumità visto che ci sarà tanta gente in strada. A fronte di un considerevole afflusso di persone in strada è giusto che ci siano delle misure finalizzate affinché determinate aree siano affollate ma non decisamente affollate. E’ doveroso».
Fonte: CdS