Pioli ha fiducia nel suo Milan e cosparge di ottimismo la vigilia della sfida al “Maradona” contro il Napoli e più in generale questo rush conclusivo di stagione dei rossoneri che nei quarti di finale di Champions saranno ancora impegnati contro gli azzurri di Spalletti.
«Adesso ci attendono i due mesi decisivi. Durante la sosta ho detto ai ragazzi che rispetto allo scorso anno non è cambiato niente. Allora nessuno credeva in noi e anche adesso in pochi credono che possiamo vincere con il Napoli, superare i quarti di Champions e che possiamo arrivare nelle prime 4. Quindi dipende tutto da noi: può diventare una stagione positiva, addirittura gloriosa, ma anche un poco negativa. Il passato non conta più: l’importante è ciò che potremo fare da questa partita, nelle prossime di campionato e speriamo nelle 5 di Champions».
Come affronterà la sfida di Napoli?
«C’è l’ipotesi di un cambio difensivo, anche se non abbiamo mai parlato di linea a 3 o a 4 ma di occupazione di spazi. Abbiamo provato le due possibilità, sceglieremo la migliore per metterci in campo. Se giochiamo da Milan possiamo vincere, se non giochiamo da Milan rischiamo di perdere. Credo che abbiamo tutte le caratteristiche per giocare una partita da protagonisti e mettere in difficoltà il Napoli, una squadra di alto livello che merita tutti i complimenti. La differenza è nella maggiore continuità dei risultati che loro hanno avuto. I nostri ultimi due mesi, invece, non sono stati all’altezza delle nostre qualità».
La squadra di Spalletti sarà priva di Osimhen, quanto potrà pesare l’assenza?
«È evidente che Osimhen sia fortissimo, ma senza di lui il Napoli ha sempre vinto, ad esempio all’andata: le mie scelte non saranno condizionate dalla sua assenza. All’andata non meritavamo di perdere, li abbiamo messi in difficoltà come pochi quest’anno. In Champions sarà un’altra storia a prescindere dal risultato che ci sarà al Maradona. La squadra sa che deve spingere al massimo per andare oltre i propri limiti e raggiungere grandi risultati».
Che momento state attraversando?
«Credo in un gruppo responsabile e consapevole, coeso che sa riconoscere i propri valori e lavorare in un certo modo e non si è mai fatta condizionare troppo da ciò che è stato detto fuori da Milanello. Abbiamo fatto molto meglio in Champions League, ma abbiamo la possibilità di rimediare in campionato facendo risultati continui positivi e spingendo al massimo in questi due mesi. Dipende soltanto da noi».
Che caratteristiche ci vorranno nella sfida di Napoli?
«Qualità, spirito e mentalità. La ferocia mentale, il Milan sono sicuro che ce l’abbia. E lo ha dimostrato nelle partite in cui serviva. Semmai siamo stati meno bravi nelle altre partite e questo è stato il nostro errore. Il Milan ha lo stesso spirito di Sinner? Sì, ce l’ha».
Leao dove può incidere di più?
«Leão è l’unico giocatore della squadra che può muoversi dove vuole in campo, tranne che sotto la palla: anche a Napoli giocherà in quella che penso sia la sua migliore posizione. Sono il primo tifoso di quanto ha fatto Ibra in questa squadra, ma è riduttivo intitolare a lui tutti i meriti del nostro percorso e della nostra crescita. La squadra è in grado di giocare bene senza di lui e di dimostrare di essere forte».
Come è la condizione?
«Con i giocatori che sono rimasti due settimane abbiamo fatto un certo tipo di lavoro, anche su carichi personalizzati. Chi ha giocato in nazionale è tornato bene. Sceglierò i giocatori in grado di fare la partita migliore, contando che anche i ricambi potranno fare la differenza».
Fonte: Il Mattino