Intermediari di mercato, la Fifa lancia l’allarme sulle commissioni: il dato sulla Serie A

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Il Corriere dello Sport propone un analisi sulle commissioni agli agenti nella nostra Serie A: 

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La pandemia ha messo in ginocchio un sistema-calcio già in crisi, eppure nelle classifiche degli spendaccioni i club italiani dominano l’Europa. Ma come, e l’abbattimento dei costi tanto declamato? La realtà dei numeri dice che il 70% dei ricavi delle 20 squadre di A, in media, viene bruciato in stipendi. E l’ultimo report della Fifa lancia l’allarme anche per quanto riguarda la questione degli intermediari di mercato, perché le nostre società sono quelle che utilizzano maggiori risorse in commissioni per cedere calciatori all’estero (21,4% dei casi), mentre sono seconde dietro i club della Premier per utilizzo degli intermediari negli acquisiti fuori dal Paese (37,6%).

I dati pubblicati annualmente dalla Figc evidenziano un trend in crescita. Nel 2022, per la prima volta nella storia del calcio italiano, è stato abbattuto il muro dei 200 milioni di euro di commissioni erogate agli agenti sportivi. Per l’esattezza: 205 milioni, 745 mila e 989 euro considerando sia la sessione invernale sia quella estiva. In testa alla classifica c’è la Juventus, che nonostante i bilanci in sofferenza ha dato ai procuratori ben 51,3 milioni. Seguono la Roma dei Friedkin (21,1) e l’Inter (20,5). Nel 2015 la cifra complessiva del massi mo campionato era di 84,4 milioni e la Juventus ne aveva spesi appena 6,4. Tradotto: in 7 anni il club bianconero ha visto crescere dell’850% questa voce di spesa. Il quarto posto se l’è preso, forse un po’ a sorpresa, la Fiorentina (13,5 milioni) che precede il Napoli (12,5).

La prima donna in graduatoria è Carolina Varela Martinez (9 affari portano la sua firma, uno è Olivera al Napoli). Nel conteggio poi hanno certamente un peso i doppi e i tripli mandati, che la Fifa ha deciso di proibire dai prossimi mesi con un nuovo regolamento che ha già portato le associazioni di categoria a fare causa al massimo organismo internazionale. Non sarà più possibile rappresentare più di una parte all’interno di una singola trattativa, con la sola eccezione del mandato contemporaneo per conto del club che ingaggia (all’agente il 3%) e per il giocatore che si trasferisce (altro 3%), mentre chi rappresenta il venditore può mettersi in tasca fino al 10%.

 

 

Fonte: CDS

 

 

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