“Metti Osimhen come centravanti contro Maignan che sta in porta e ti prepari a stropicciarti gli occhi, consapevole di essere al cospetto di fuoriclasse persino inquietanti nel proprio genere, con quell’atletismo che travolge ed un’eleganza che sa essere innata o anche no, perché poi dello stile in certi casi si può fare a meno”. Lo scrive il Corriere dello Sport parlando della sfida di domenica sera al Maradona che opporrà Napoli e Milan, ma anche Osimhen e Maignan. Il portiere rossonero di gol “ne ha presi dodici, secondo le cosiddette previsioni ultramoderne, gli xG, due in più di quanti avrebbe dovuto subirne, però nelle lenti di ingrandimento della tecnologia sono rimaste diciannove (19) parate decisive“. La punta azzurra dal canto suo ha segnato contro 13 avversarie, ma non al Milan… “Ventuno reti non nascono così per caso, dall’oggi al domani, nascondono in sé una evoluzione (dieci nel suo primo campionato di serie A; quattordici nel secondo), e raccontano pure un’avidità ch’è nei fatti, una bulimica voglia di spingersi oltre anche gli xG, che gliene avevano accordati “appena” sedici. Ma lui, niente, di testa, di destro, di sinistra, a campo aperto, in quei sedici metri intasati come a San Gregorio Armeno nei giorni che precedono il Natale.”